Politica

Il giorno dell’indifferenziato? Non significa buttare di tutto

di Marco Olivieri

MESSINA – Diciamo la verità: per alcuni di noi messinesi, è come il “rutto libero” di fantozziana memoria. Quando arriva il giorno dell’indifferenziata, è festa grande. E giù sacchi pieni di tutto. “Non ho il tempo per differenziare e allora aspetto quel giorno come una lberazione. Ci metto di tutto, senza distinzioni”, mi ha detto una volta una signora. Era il 31 maggio 2024 quando la presidente di Messina Servizi Bene Comune, Maria Grazia Interdonato, in armonia con l’assessore al ramo Francesco Caminiti, per l’ennesima volta, ricordava su Tempostretto: “Basta liberi tutti il giorno dell’indifferenziato”. Ma così non è stato e il blitz pubblicizzato ieri lo conferma. Sono stati individuati, nell’indifferenziato, tanta plastica, “con grave perdita di ricavi”, ricorda la presidente, e parecchi elettrodomestici, che vanno invece portati nelle isole ecologiche.

Da ricordare pure che i sacchi neri sono vietati. Sottolineava la stessa presidente nel novembre 2022: “Occorre un miglioramento della qualità del materiale esposto. Ancora, nell’indifferenziato, da esami che facciamo noi, risulta esserci presenza di troppa carta e troppa plastica”. E di recente ha evidenziato sempre Interdonato: “Bisogna migliorare la qualità del rifiuto esposto. Dobbiamo raggiungere il 65% di raccolta differenziata al più presto. Ogni aiuto tecnologico che ci permetta di essere più accurati nella corretta differenziazione dei rifiuti è un passo fondamentale in questa direzione. Non possiamo permetterci di rimanere indietro: la tecnologia, con l’app Junker (si scarica in modo gratuito, n.d.r.), è il nostro alleato più potente per migliorare l’efficienza e l’efficacia della raccolta differenziata”.

E ancora: “A Messina nel periodo 2020 – 2022 abbiamo risparmiato 43 milioni di euro. Nonostante l’aumento generale dei prezzi e dei costi di smaltimento, che ammontano a circa 400 euro a tonnellata per i rifiuti indifferenziati trasportati in Danimarca, siamo riusciti a risparmiare. Come? Grazie alla raccolta differenziata”. E a questo si aggiunge il lavoro di riduzione della Tari da parte dell’assessore Roberto Cicala.

Lo spazzamento deve essere potenziato ma noi messinesi dobbiamo prenderci più cura della nostra città

Se non per una misura di civiltà, differenziare conviene, insomma. Questo non significa nascondere gli elementi critici, come le segnalazioni WhatsApp al 366.8726275 documentano, che ancora ci sono nel campo della pulizia in città. Di certo, nello spazzamento, con particolare attenzione alle zone periferiche, molto ancora si deve fare. “Ma la sporcizia è dovuta a chi lascia ancora i rifiuti in strada”, ha ribattuto diverse volte la presidente di Messina Servizi.

Una cosa non esclude l’altra. Il servizio deve migliorare e, nello stesso tempo, i cittadini devono collaborare di più. Dobbiamo prenderci cura della nostra città, con uno spirito di comunità che, per varie ragioni, sociali e culturali, spesso manca.

Basta alibi

Nel caso dell’indifferenziato, noi messinesi dobbiamo smetterla di cercare alibi (“non ho tempo”) e darci una mossa: basta plastica, carta e di tutto di più nei sacchetti, rigorosamente non neri.