MESSINA – Il mese di dicembre aveva ridato speranze all’ambiente con la squadra che si era risollevata un po’ in classifica. La prima del nuovo anno però, contro un Audace Cerignola non irresistibile, ha confermato alcune lacune che non sono ancora state sistemate. La difesa in particolare resta un tallone d’Achille, ma anche una sorta di vittimismo nei confronti di quel che succede in campo con i fischi dell’arbitro e poi il mercato che ancora non è decollato in riva allo Stretto quando ce n’era già bisogno prima e ancor di più dopo quanto successe nelle ultime settimane.
L’espulsione di Ortisi, la seconda del calciatore e la settima di squadra, è la prima situazione che cambia il match: D’Ausilio si ritrova ad attaccare in uno contro uno e salta il terzino sinistro adattato del Messina. Al di là dell’intensità del contatto, ma il contatto c’è, e della decisione arbitrale, la difesa biancoscudata lascia parecchio spazio alla ripartenza. Il fatto ulteriore che poco prima sulla conclusione di Frisenna il difendente pugliese respingesse “nettamente con la mano”, come ha detto Modica in conferenza stampa, evidenzia che il Messina si senta spesso danneggiato dalle decisioni arbitrali, un altro aspetto da sistemare.
Si fa spesso la conta dei rigori dati e non dati, ma non questa volta, in passato era già capitato che su un gol subito l’allenatore sottolineasse un fallo subito precedentemente e non ravvisato, poi ieri era palpabile l’insofferenza per le decisioni del fischietto di Di Cicco da Lanciano, che avrà tenuto un metro arbitrale sbilanciato, ma la squadra e il tecnico, ammonito nel corso del match per proteste, devono mantenere la calma per il bene del Messina e per non perdere la concentrazione a partita in corso, specie in una situazione di inferiorità dove mantenere i nervi saldi è fondamentale per non commettere imprecisioni.
Ovvio che in inferiorità numerica cambia totalmente la partita e resta l’amaro in bocca e il dubbio su cosa si sarebbe potuto fare realmente sui 90 minuti giocati in 11 contro 11, nonostante la condizione di svantaggio il Messina a tratti è sembrato non soffrire l’uomo in meno, ma è stato sorpreso in difesa. Le solite “leggerezze che costano caro” e che per sfortuna nostra le altre squadre sono maledettamente brave a sfruttare quasi al primo colpo. Il triangolo con cui Ruggiero, D’Ausilio e Malcore arrivano in rete evidenzia un vuoto lasciato dalla difesa del Messina; anche sulla seconda rete subita la difesa sale e Tascone inventa ancora per D’Ausilio che arriva da dietro e l’area per pochi istanti è vuota se non per la presenza di D’Andrea che segna indisturbato. Il Messina è tornato alla sconfitta ma è tornato a subire due reti dalla partita persa in casa del Foggia il 19 novembre dell’anno scorso.
Né prima né dopo si registrano altre occasioni da rete dell’Audace Cerignola se non qualche tiro dalla distanza, mentre di contro il Messina è bravo ad approfittare dell’occasione in cui arriva la rete di Zunno, glaciale sotto rete, ma poco dopo con Rosafio che scappa sul fondo manca il cinismo di credere che la palla possa arrivare a centro area per il più semplice dei gol. Segno che nonostante tutto, più per il fatto che gli ospiti non abbiano fatto una grande partita, il Messina abbia avuto le sue occasioni anche di vincerla. Da qui probabilmente arriva il “nulla da rimproverare alla squadra” di mister Modica, quello stesso organico che a volte non riesce mai a punire fino in fondo le avversarie che affronta, al contrario di queste ultime che ci riescono benissimo.
“Se ve ne siete accorti voi speriamo se ne accorga anche chi deve”, così Modica sulle assenze in organico. Secondo portiere, difensore centrale e terzino sinistro restano pedine vacanti evidenti. A maggior ragione ora che Ortisi è squalificato per la sfida contro la Casertana. Se Lia non dovesse esserci a meno di non inventarsi un nuovo terzino i ruoli dovrebbero essere coperti da Salvo e Tropea (ieri quest’ultimo non era in panchina per un permesso dovuto a seri problemi familiari). Tra gli squalificati anche Scafetta, che era diffidato ed è stato ammonito. Nel club dei diffidati entra anche Firenze che ritrova Franco e Pacciardi.
Pacciardi che al momento avrebbe solo Polito che può sostituirlo in quel ruolo, mentre Fumagalli dietro di sé ha solo Di Bella, aggregato dalla Primavera. Buffa è fermo ai box da settimane, ma il centrocampo per adesso sembra non soffrirne più di tanto assenze e mancanze. Il mercato è aperto, la proprietà dia seguito alle parole di fine anno mettendo nelle condizioni di chi fa mercato di poter scegliere accuratamente e portare a Messina i rinforzi che servono, al mister toccherà allenarli e poi starà ai tifosi e addetti ai lavori valutarli, sia sulle prestazioni che sui risultati.