MESSINA – La sfida del “Domenico Monterisi” è stata amara ma veritiera. Il Messina è una buona squadra con idee di gioco e che riesce anche a metterle in pratica, ma, come ha detto anche lo stesso Frisenna, è inesperta e, aggiungiamo, poco cinica e smaliziata. Le situazioni delle reti subite erano evitabili e sotto porta in attacco, con un po’ più di fortuna, e forse non è solo quella ad essere mancata, il gol poteva arrivare e senza demerito.
L’Audace Cerignola di Giuseppe Raffaele resta comunque un’ottima squadra che ha saputo stare bene in campo e resistere anche per un’ora buona all’ottimo momento del Messina. Saracco, il loro portiere, non è stato inoperoso. Ha dovuto sporcarsi i guanti e parare più volte. Purtroppo, guardando solo le reti subite, di fatto ci sono stati due “mezzi regali” dei biancoscudati. Il primo totalmente, con Rizzo e Krapikas che non si intendono e soprattutto nessuno dei due si prende la facile responsabilità di spazzare, favorendo così Cuppone. Il secondo in parte perché la conclusione di Capomaggio è sporca e fortunata, ma il centrocampista pugliese ci arriva con troppa facilità. Il tutto senza che la difesa riesca a organizzarsi bene, partendo dal fronteggiare una rimessa laterale.
Le note positive, che ci sono, sono nuovamente il centrocampo dove la palla gira bene e la squadra ben palleggia. E il reparto offensivo, non tanto in fase di realizzazione quanto nel legare il gioco. Anatriello tiene bene palla spalle alla porta e prova a lanciare i compagni in profondità. Lo stesso Petrungaro, per la prima volta titolare in campionato, dimostra una certa effervescenza sulla sua fascia di competenza.
Se è stato prevedibile scrivere la formazione del Messina prima del match, lo si deve al fatto che i titolari quest’anno sembrano facilmente individuabili. Una situazione che dovrebbe permettere alla squadra di trovare prima possibile un’identità propria. Tutto facilmente leggibile ad eccezione dell’ala destra, nel 4-3-3 che, ipotizziamo, sarà lo schema che mister Modica vorrà utilizzare per tutta la stagione. Quel ruolo in particolare era il secondo tassello di cui lo stesso mister aveva parlato in conferenza stampa, il colpo di mercato che mancava, che era atteso e che purtroppo non c’è stato.
La finestra si è chiusa ieri, venerdì 30 agosto, a mezzanotte e né la società né tanto meno da altre fonti sono arrivate conferme di un colpo in entrata del Messina prima della fine. Dovendo quindi valutare l’operato del ds Pavone, questo non può che essere, visti gli obiettivi riguardo a quello che serviva, giudicato sotto la sufficienza. Sapere di dover colmare un vuoto, come richiesto dal tuo allenatore, e non farlo, non è certo positivo. Nulla di inatteso, considerando ancora le parole dell’allenatore dei siciliani che aveva parlato di tanti no ricevuti o al contempo di richieste fin troppo esose da parte di calciatori e agenti per venire a Messina. Una situazione che il mister aveva accostato anche al clima che si respira fuori dal campo.
Nulla è perduto perché l’attaccante esterno potrà arrivare ancora ma dal mercato degli svincolati. Su TuttoC.com si fa già il nome di Simone Edera. Attaccante esperto, classe 1997, con presenze in Serie A e Serie B, mancino e che gioca alto a destra per poter rientrare sul piede preferito, proprio come vorrebbe il mister. È svincolato dopo l’esperienza con la Spal, quindi potrebbe tranquillamente firmare con una nuova squadra anche a mercato chiuso. E già conosce il campionato di Lega Pro, avendo giocato sia nel girone C che nel girone B. L’unica nota a sfavore è che su di lui, oltre al Messina, c’è anche l’interesse del Gubbio. Vedremo se la società riuscirà a spuntarla, proponendo una migliore offerta e allettando il calciatore con un più convincente progetto.