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Il Messina ritrova la prestazione, l’amore dei tifosi e qualche certezza

MESSINA – Un derby che ha riconsegnato alla piazza non solo una vittoria dopo 19 anni contro il Catania ma anche la voglia di tifare, oltre seimila i presenti con la Curva Sud a fare paura quando si faceva sentire, e soprattutto un obiettivo in cui credere perché con sei punti in più nelle ultime due giornate tutto appare nuovamente possibile: meno un punto dalla salvezza diretta e meno cinque dalla zona playoff.

Certo prima o poi bisognerà chiarire una volta per tutte se la squadra vista a novembre era il vero Messina, con evidenti lacune, o se lo è la squadra che a sprazzi si è vista nelle prime uscite del campionato e nelle prime due sfide di dicembre, in cui il Messina ha giocato alla pari e può vincere contro avversari anche sulla carta più forti nel girone C.

In tutto questo resta comunque da fare punti, il più possibile, prima della fine dell’anno che chiuderà il girone d’andata. Le due vittorie consecutive, mai accaduto in questa stagione, hanno ridato entusiasmo all’ambiente ma non deve dare alla testa ai giocatori, che devono restare concentrati sulla prossima trasferta di Potenza altra sfida fondamentale in chiave salvezza, e soprattutto alla dirigenza che è chiamata comunque a intervenire a gennaio quando si aprirà il mercato di riparazione.

L’analisi del derby contro il Catania

Match che come affermato dall’allenatore del Catania Lucarelli poteva finire in pareggio e in effetti tutti gli episodi della partita sono stati in equilibrio: palo del Messina con Manetta e traversa del Catania con Deli, parata salva risultato di Fumagalli su Dubickas e parata miracolosa di Livieri su Emmausso, due salvataggi sulla linea di Pacciardi e dall’altra parte due, se non addirittura tre, occasioni da due passi fallite da Ragusa.

La differenza la fa l’errore del capitano del Catania Silvestri che cede la sfera sotto la pressione di Zunno. Errore difensivo, anche questa una notizia, che i biancoscudati per una volta non commettono. A cui poi si aggiunge la fortuna o gli episodi che dir si voglia che nelle ultime due stanno girando in favore del Messina. Sabato sera è stato il rimpallo che ha favorito Emmausso, bravo poi lui a piazzare a fil di palo la rete della vittoria.

Il borsino in casa Messina

Con la rete di Emmausso, l’attaccante napoletano è diventato capocannoniere della squadra con Plescia, anche sabato autore di una buona prestazione, fermo a tre. L’impressione è che il centravanti spesso sia isolato lì davanti e non servito a dovere, dovendosi inventare lui le giocate e i gol. Firenze resta l’assistman della squadra a quota tre ma soprattutto lancia un segnale all’allenatore perché, con lui in campo, ancor più se schierato davanti la difesa, il Messina gira meglio palla.

Un altro che ha convinto pienamente, bisognerà vedere se è d’accordo anche qui mister Modica, è Giuseppe Salvo a destra. Con Polito squalificato, l’allenatore del Messina non poteva fare chissà che esperimenti e ha confermato sulla fascia destra, al posto dell’infortunato Lia, il giovane messinese che ha risposto con una buona prestazione. In difesa buona prestazione anche di Pacciardi, che non commette sbavature e soprattutto in due occasioni si fa trovare al momento giusto nel posto giusto respingendo sulla linea di porta.

Quanto al minutaggio e le presenze, Fumagalli ed Emmausso si dimostrano i più presenti con 17 presenze a testa (per il portiere ovviamente tutte da titolare, mentre per Emmausso sono 12 dal primo minuto). Seguono Ortisi, Plescia, Ragusa a 16, con i primi due titolari 14 volte. Poi Manetta, Frisenna e Cavallo con quest’ultimo spesso subentrato a partita in corso. Il più utilizzato dalla panchina è però Zunno, nove volte, il che non è una cattiva scelta in partite in cui non gli vengono concesse poche manciate di minuti e in cui ci sono spazi da attaccare.

Emmausso si aggiunge ai diffidati, insieme a Scafetta, che rischia la squalifica ormai da qualche giornata. Per il numero dieci biancoscudato, pesa l’ammonizione evitabile per essersi tolto la maglia festeggiando la rete. Adesso che si sta prendendo per mano la squadra, deve sperare che, quando arriverà la squalifica, non sia una partita in cui il Messina si penta di non averlo a disposizione.