MESSINA – Scacciati un bel po’ di fantasmi in casa Messina nella giornata di ieri. La trasferta a Torre del Greco, finalmente una vincente dopo mesi di digiuno, ha ridato slancio ai biancoscudati in questo finale di girone d’andata. Due vittorie nelle ultime quattro giornate contro Giugliano e Turris per l’appunto, nonostante ci si possa rammaricare per altre partite, vedi Team Altamura, adesso questo è un trend che non si deve arrestare.
Bisogna arrivare al giro di boa con quanti più punti possibile e le prossime due opportunità che arriveranno entrambe di sabato contro Foggia, in casa al Franco Scoglio, e Juventus Next Gen, a Biella la settimana successiva, devono essere colte. Al momento la classifica del Messina dice 16 punti in 17 partite, la media facile da calcolare è sotto il punto a partita, nel migliore dei casi però il Messina potrebbe chiudere il girone di andata a 22 punti in diciannove gare. Si poteva fare sicuramente meglio ma ottenendo il bottino pieno nelle ultime due arriverebbe comunque un risultato migliore delle precedenti stagioni tra i professionisti.
Poi la speranza è che si trovi continuità di gioco, risultati e formazione in modo da poter affrontare al meglio il girone di ritorno, evitando errori del passato, difensivi, e anche i fantasmi. La prestazione del “Liguori” ad esempio ha allontanato il terrore degli ultimi minuti, il Messina non ha subito il pareggio nei minuti finali difendendosi benissimo e con Krapikas che ha parato un rigore. Allo stesso tempo la vittoria è arrivata in rimonta con la squadra che non si è demoralizzata e ci ha creduto nonostante il solito episodio iniziale a sfavore in area propria: una palla respinta che resta in area e arriva sui piedi dell’attaccante locale.
“Sicuramente è una bella cosa parare un calcio di rigore – ha dichiarato Krapikas a Radio Amore – ma c’è rammarico per essere andati subito in svantaggio in avvio. Dobbiamo essere più bravi e non subire reti che potrebbero essere evitate. Dobbiamo cercare di lavorare per non prendere proprio quei gol”. Analisi lucida del portiere lituano che richiama l’attenzione dei compagni e punta su cosa migliorare in vista delle prossime partite.
Aggiunge ancora: “Era una partita da vita o morte. Siamo venuti qui con il coltello tra i denti e abbiamo dato tutto. La squadra ha compreso il momento: serviva una vittoria, bella o brutta che fosse, quello non contava. Sicuramente è ancora più bello completare una rimonta fuori casa e centrare così la prima vittoria esterna”. È la seconda volta in stagione che il Messina ribalta un risultato sfavorevole conquistando i tre punti, era già successo contro il Taranto.
La vittoria arriva anche perché il Messina torna a segnare almeno due reti (valide), non accadeva dalla quinta giornata contro la Casertana il 20 settembre. Anatriello sta diventando l’arma in più della formazione biancoscudata, sesto gol per lui ma soprattutto il peso dell’attacco è ben diverso con lui lì davanti rispetto a tutti gli altri. Il secondo che è salito nelle gerarchie del mister è Petrungaro, decisivo ieri anche lui quando ha propiziato l’autorete del momentaneo vantaggio.
Un plauso ancora a Giacomo Modica per aver impostato la partita correttamente, mettendosi a specchio contro un avversario che gioca costantemente a tre dietro e prevalendo alla lunga con uno schema di gioco sicuramente più congeniale alla Turris che al Messina. Oltre che tatticamente questa volta anche mentalmente la partita è stata interpretata bene con Krapikas che ammette come fosse una sfida da “vita o morte”, spesso in passato i biancoscudati hanno interpretato meglio una sfida contro rivali non dirette per la salvezza e interpretato peggio proprio quegli scontri cruciali da non sbagliare.
Infine, in attacco è andata meglio ma il Messina deve trovare più soluzioni. Soltanto ieri, dopo diciassette giornate, è arrivata la prima rete su calcio da fermo. Tenendo fuori infatti i due rigori il Messina non aveva ancora segnato su punizione ed è ancora a secco sui calci d’angolo. Altra carenza inusuale visti i calciatori che il Messina ha in rosa sono le reti da fuori area. Sia Frisenna, lo ha dimostrato in passato, che Garofalo, fermato da due grandi parate nelle ultime giornate, hanno il tiro per far male dagli oltre sedici metri ma per il momento è qualcosa che i biancoscudati non riescono a sfruttare. Solo due infatti le reti da fuori area sui quindici gol del Messina, quella di Anatriello ieri e di Frisenna contro il Taranto alla terza giornata.
Immagine in evidenza dalla pagina Facebook della Turris