SANTA CROCE SULL’ARNO – Lo avevamo lasciato sorridente e soddisfatto, due anni fa, con in mano l’ambito premio “Amaretto d’oro 2022“. Lo abbiamo ritrovato con lo stesso sorriso e ancora una volta con la coppa in mano. Sì perché il messinese Antonino Minissale, il “pizzaiolo imbruttito” che ha conquistato la Toscana, ha nuovamente trionfato a suon di amaretti, prodotto tipico della città in cui vive, Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa.
Minissale ha vinto alla 32esima edizione della Festa dell’Amaretto, bissando il successo della 30esima. Il messinese, titolare del “Laboratorio degli impasti”, è stato giudicato il migliore dalla giuria composta dall’attrice Enrica Guidi (la Tizy del BarLume), dalla chef Cristina Pistolesi, dal presidente della Pro Loco Saline di Volterra Enrico Grilli e da Marco Nuti, rappresentante di Assoconciatori. Con loro anche Gemma, una cittadina scelta dal pubblico. Una festa particolarmente sentita, quella di quest’anno, anche perché l’amaretto di Santa Croce sull’Arno è diventato, grazie a Giada Masoni e Benedetto Squicciarini (presidente della condotta Slow Food San miniato) “comunità Slow Food” e si avvicina a diventare “presidio”, un riconoscimento importantissimo nell’ambito enogastronomico.
Soddisfatto il messinese, che ha potuto gioire anche per di un suo giovane allievo nella sezione dedicata ai non professionisti con l’amaretto D’Antan. A Tempostretto, Minissale ha dichiarato: “Sono veramente felice di aver vinto ancora una volta l’amaretto d’oro, premio ambito da tutti i pasticceri e Panai di Santa Croce sull’Arno. Voglio dedicare questa vittoria principalmente alla buon’anima di Valerio Masoni, mio suocero, che con l’aiuto del dottor Angelo Scaduto originario peraltro di Mazara del Vallo, ha iniziato assieme questo cammino, anni or sono, della festa dell’amaretto di Santa Croce sull’Arno, che viene fatta in onore del convento di Santa Cristiana dove il dolcetto è nato”.