Politica

Il Movimento No Ponte scrive al sindaco Basile: “Deve rappresentare anche noi”

“Ancora una volta, l’ennesima, il dibattito sulla realizzazione di un ponte sullo Stretto diventa “centrale” nella nostra città, bloccando probabilmente, condizionando certamente, iniziative davvero necessarie per lo sviluppo del nostro territorio. Tanto è vero questo che recentemente il vicesindaco, ingegnere Mondello, ha deciso di sospendere l’iter del Piano Urbanistico Generale (ex Prg), da tempo avviato e maturato, lasciando ancora la città priva del suo disegno urbano di sviluppo”.

Il Movimento No Ponte scrive al sindaco di Messina, Federico Basile: “Lei stesso, pur dichiarandosi favorevole alla costruzione di un ponte, ha anche di recente fatto osservare il carattere fortemente invasivo che questa opera avrebbe sui nostri luoghi e la necessità quindi di un dibattito franco, rifiutando comunque decisioni calate dall’alto. È del tutto evidente, siamo d’accordo con lei, che ogni scelta vada discussa con le/gli abitanti dell’area dello Stretto ed i loro rappresentanti. Cittadini che devono conoscere ogni aspetto di utilità o inutilità, di eventuali vantaggi reali rispetto ai moltissimi problemi che certamente influiranno, anche drammaticamente, sulla nostra vita per moltissimi anni. Impatti sulla salute, sugli spostamenti quotidiani, con enormi rischi strutturali per gli edifici situati in prossimità degli innumerevoli cantieri che si dovrebbero aprire”.

“Ci siamo anche noi contrari”

Il Movimento ricorda che ci sono favorevoli al Ponte ma “è altrettanto vero che ci siamo anche noi contrari, quel movimento di cittadini che da decenni si batte contro la costruzione del ponte. Lei rappresenta tutti e dovrà far presente al Governo che esiste una opposizione alla realizzazione del ponte che è in grado di dimostrarne l’inutilità, ammesso che poi sia effettivamente realizzabile. Come lei sa infatti, appena due anni addietro una Commissione tecnica nominata proprio dal Ministero delle infrastrutture (Determina del Mims numero 2620 del 27 agosto 2020), composta da insigni docenti universitari, rettori e direttori di facoltà tecniche, con una relazione finale di 150 pagine ha decisamente bocciato la possibilità di costruire un ponte ad unica campata, stradale e ferroviario, lungo tremila e trecento metri. La stessa commissione ha invitato a studiare un’altra alternativa, un ponte a tre campate da realizzare a sud, ma questa soluzione viene a sua volta considerata impossibile da realizzare da gran parte della comunità scientifica. Confusione quindi, che non giustifica dichiarazioni ed annunci che davvero appaiono nient’altro che propaganda, privi di qualsiasi riscontro oggettivo. Come nient’altro che propaganda si sta dimostrando il recente decreto “salvo intese”.

“Anni di scavi e devastazione del territorio”

Dubbi tanti quindi, ma anche tante certezze. Anni e anni di scavi, di trincee, di passaggi di mezzi pesanti, da Contesse fino a Torre Faro; devastazione di un enorme territorio ed inibizione totale per lunghissimo tempo all’accesso a zone altamente frequentate; limitazioni definitive, qualora il ponte ad unica campata davvero si realizzasse, a zone tra le più pregiate del nostro territorio. Tutto questo a fronte di presunti vantaggi che non reggono ad alcuna seria verifica di costi/benefici. Ed anche su questo punto siamo pronti al confronto con chiunque, anche per dimostrare quante cose davvero utili si potrebbero invece realizzare”.

Alto rischio sismico

Ricordano anche che Messina è ad altissimo rischio sismico e l’ipotesi di riconoscimento dello Stretto di Messina come patrimonio dell’umanità: “tutti noi abbiamo il dovere di custodire e preservare tanta bellezza che potrà essere, davvero, la nostra ricchezza. Le chiediamo per tutto questo di rappresentare in ogni sede le ragioni degli abitanti dello Stretto che credono in uno sviluppo possibile senza la necessità di un inutile ponte. Messina, la città dello Stretto, non dovrà diventare la città devastata dall’avvio dei lavori del ponte”.