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Il naufragio nel Palermitano, i violenti temporali si possono prevedere?

Il naufragio del ‘Bayesian’ è avvenuto alle prime ore del mattino di lunedì 19 agosto nel paraggio di mare antistante la località di Porticello, vicino Bagheria. L’imbarcazione, alla fonda davanti la località palermitana, nel giro di pochissimi minuti, è stata investita da un “microburst”, prodotto da un intenso sistema convettivo a mesoscala, che aveva centrato il proprio perno a ridosso dello specchio d’acqua. I “downburst” (che poi si suddividono in “microburst” e “macroburst” a seconda l’estensione) sono delle forti raffiche di vento discendenti da una nuvola temporalesca, la cui base è gonfia di pioggia.

Questi fenomeni erano stati previsti, anche in questo nostro articolo dello scorso venerdì, in cui si raccomandava massima prudenza a tutti i diportisti in navigazione sul Tirreno, per rischio di fortissimi colpi di vento nelle aree interessate dai temporali. Nell’area interessata, poche ore prima dell’evento, il radiosondaggio emesso dalla stazione meteorologica di Trapani Birgi metteva in evidenza una forte instabilità della colonna atmosferica, dettata soprattutto da un elevato wind shear (venti molto forti in alta troposfera che incrementa lo shear di velocità), un Cape (energia a disposizione dell’atmosfera per generare temporali) molto elevato e un Lifted Condensation Level molto basso (in parole povere temporali dalla base molto bassa, i più pericolosi in termini di piogge ed eventi vorticosi e di venti forti).

Ecco il violento temporale mentre si avvicinava su Porticello provocando l’affondamento del Bayesian.

Tutti questi elementi, accresciuti pure dall’avvento in quota di aria decisamente più fresca, pronta a scorrere sopra un mare molto caldo in superficie (fino a +29°C nel tratto davanti Palermo), inasprendo il “gradiente termico verticale”, hanno favorito la rapida formazione del temporale che subito dopo essersi formato in mare aperto, nel tratto antistante il Golfo di Castellammare, si è rapidamente intensificato a largo del Golfo di Palermo, con una sensibile intensificazione dell’attività elettrica prima di raggiungere il paraggio acqueo davanti Porticello.

In questa fase si è notata una netta inclinazione della parte sommitale della torre convettiva verso nord-est, mentre il temporale continuava a muoversi verso sud-est. Questo particolare, di non poco conto, lascia intendere che il nucleo convettivo abbia assunto, seppur solo temporaneamente, grazie all’elevato wind shear nei primi chilometri, le caratteristiche di una vera e propria “supercella”, un potente temporale dotato di una propria rotazione (mesociclone), mentre si trovava in azione vicino Porticello.

La zona, quindi, si è trovata ad essere spazzata dalle fortissime raffiche discendenti di questo forte temporale, che proprio in quel punto ha raggiunto la sua massima intensità, con raffiche che in mare hanno superato la soglia dei 100 km/h (forse anche più), mentre sulla costa si è arrivati a 70/80 km/h, con danni ad alcuni stabilimenti balneari della zona (ombrelloni e sdraio sbalzate via dalle raffiche). Una stazione meteorologica amatoriale del luogo, appartenente alla rete Weather Underground, ha registrato una raffica di ben 85,3 km/h da N-NW. Visto anche la mancanza di un rapido salto del vento in direzione e velocità (cosa normale in caso di tromba d’aria nelle vicinanze) anche quei pochissimi dati che abbiamo a disposizione dalla terra ferma lasciano ipotizzare che il fenomeno responsabile del naufragio sia un “microburst” e non una tromba marina.

Immagine di repertorio del Bayesian.

Questi fenomeni possono essere previsti?

I temporali possono essere previsti, ma con limiti nel tempo e nello spazio. Ancora oggi è impossibile conoscere il punto sul mare o nella terra ferma dove e quando partirà la corrente ascensionale che favorirà la formazione del temporale, 24 ore prima. I modelli matematici su cui si appoggiano le previsioni del tempo (e molte APP), nonostante le affidabilissime prestazioni nei calcoli, sono ancora sensibili alle variazioni di flusso.

Il risultato è la diversa collocazione delle precipitazioni abbondanti, che spesso si concentrano su porzioni di territorio molto ristretto, e alle volte possono coinvolgere altre aree, con variazioni dell’ordine dei 40-60 km rispetto a quanto previsto. Proprio per questo oggi, in tempo di estremizzazione dei fenomeni atmosferici, è importantissimo dotarsi di una sala meteo e di un servizio meteorologico.

L’importanza vitale del now/casting

E proprio in questi casi che entra in gioco il servizio di nowcasting, pronto ad assumere un’importanza “vitale”, anche in termini di salvaguardia di vite umane. Solo così si può seguire minuziosamente l’evoluzione meteorologica attraverso il nowcasting, con l’osservazione in tempo reale dei satelliti meteorologici e dalle immagini dei radar (dove si monitora il passaggio dei sistemi temporaleschi, dei nuclei di pioggia). Queste attività possono permettere di individuare, con alcune ore di anticipo, i punti dove si potranno creare le maggiori criticità in caso di eventi meteorologici particolarmente avversi, al punto da costringere le autorità locali a prendere tutte le decisioni necessarie, al fine di evitare situazioni di pericolo per i cittadini. Un servizio molto prezioso che può servire a salvare tante vite umane, durante gli eventi meteorologici più avversi.

Solo attraverso gli strumenti forniti dalla radarmeteorologia e il lavoro di meteorologici oggi si può monitorare in tempo reale l’evoluzione dei fenomeni meteorologici estremi, sapendo con un margine di 2/3 ore di anticipo i comuni o le città che si trovano lungo la rotta del temporale. Purtroppo da noi in Sicilia non solo non esiste un centro meteorologico regionale, ma mancano pure i radar per monitorare l’evoluzione dei fenomeni meteorologici.

Ad esempio, del temporale responsabile dell’affondamento del ‘Bayesian’, non abbiamo nemmeno il tracciato radar, visto che l’intera Sicilia occidentale è scoperta da una rete radarmeteorologica (non esistono Paesi in Europa senza copertura radar). In qualunque caso senza radar non puoi monitorare un temporale. Figuriamoci tenere d’occhio un mostro come quello passato vicino Porticello.

Nella foto in evidenza i soccorsi, fonte Italpress.