Il gruppo civico “RispettoMessina” condivide la proposta di legge, presentata alla Camera dei Deputati dal gruppo parlamentare dei Verdi e Sinistra Italiana, per l’istituzione di un Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola. Un progetto già annunciato nell’aprile 2023 proprio a Messina dal leader e parlamentare Angelo Bonelli.
Scrive “RispettoMessina”: “Una proposta che potrebbe avere un iter più breve e meno articolato di quella, sempre valida, del riconoscimento da parte dell’Unesco dello Stretto di Messina come patrimonio dell’umanità. Un riconoscimento che corrisponde alla ormai improrogabile esigenza di fare prefigurare nei vari territori l’ipotesi di uno sviluppo strategico sostenibile. E tale proposta, su cui è auspicabile la convergenza di altri gruppi parlamentari, si inserisce pienamente nel disegno, spesso auspicato ma che stenta a decollare, dell’Area integrata dello Stretto. E corrisponde anche alla necessità di salvaguardia e tutela di valenze naturalistiche incomparabili”.
E, ancora, scrive il gruppo civico: “Riteniamo che l’ipotesi potrebbe essere coniugata con un’altra ipotesi di sviluppo sostenibile del nostro territorio che mira alla valorizzazione di un’altra “valenza ambientale” importante quale il patrimonio boschivo e forestale, spesso soggetto ad “attentati” incendiari da parte di autentici criminali. Quel Parco dei peloritani, la cui proposta di istituzione, dopo un lungo iter e un confronto con i territori e gli enti locali interessati, venne affossata in maniera miope dall’Assemblea Regionale Siciliana, qualche anno fa, mediante il voto segreto”.
Aggiunge RispettoMessina: “Parco dei Peloritani che, invece, valorizzerebbe l’importante e diffuso “patrimonio verde” esistente sulle dorsali ionica e tirrenica dei Monti Peloritani. E che, insieme ad altri Parchi naturalistici esistenti quali il Parco dei Nebrodi e il Parco Fluviale dell’ Alcantara, potrebbe costituire una Provincia dei parchi, in linea proprio con le idee di sviluppo dei territori contenuti nelle linee guida della Unione europea”.
Continua il movimeto: “Serve una visione che ponga in sinergia patrimonio naturale e patrimonio culturale, e che potrebbe dare luogo ad un originale “brand” rispetto ad altre realtà territoriali. Il tutto con una offerta turistica di qualità che coniughi natura e cultura. Ma perché ciò si possa attuare sarebbe necessaria una “visione” che sappia guardare oltre il contingente, e che allo stato attuale, purtroppo, non si riesce né ad individuare né a scorgere”.