Foto di Matteo Arrigo
MESSINA – Giampilieri 13 anni dopo. Nel giorno del ricordo, il Partito democratico di Messina invita tutte le forze politiche a fare uno sforzo comune contro il dissesto idrogeologico. Sottolineano i rappresentanti del Pd: “Il problema va affrontato insieme con serietà e competenza al fine che non si ripetano mai più disastri del genere in un comprensorio, come quello dei monti Peloritani e Nebrodi, che si dimostra essere al contempo bellissimo ma estremamente fragile”.
Il documento continua: “Tredici anni fa un unico filo di dolore percorreva la nostra provincia da Forza d’Agrò fino a Brolo a causa delle 37 vittime della tragica alluvione che colpiva in particolare i territori di Giampilieri e di Scaletta Zanclea. Nel non voler dimenticare quell’immane tragedia che si è abbattuta sulla nostra provincia, vogliamo dimostrare vicinanza alle famiglie delle 37 vittime ed alle comunità di Giampilieri, Altolia, Molino e Scaletta Zanclea che sono state profondamente segnate da quel drammatico evento e che soffrono, ancora, per una ferita sempre aperta”.
Aggiungono gli esponenti del Pd: “Appare necessario che tra i punti dell’agenda di governo di un territorio vi sia un’altissima attenzione alla prevenzione e al monitoraggio del dissesto idrogeologico. Il tutto al fine di evitare che, di volta in volta, si debbano inseguire e gestire le emergenze con gravi conseguenze per le nostre comunità sia in termini di vite umane che sociali ed economici”. Da qui la necessità, “in un’area come la nostra ad altissimo rischio idraulico, idrogeologico e sismico, non può non avere un ruolo di primo piano e determinante l’organizzazione e la stesura di puntuali piani di protezione civile“.
Si mette in risalto nel documento politico: “Ogni grande tragedia deve avere una funzione educativa per la popolazione in generale ma, soprattutto, deve essere un momento di profonda riflessione per tutti coloro che hanno l’onore e l’onere di guidare una comunità.. Tutte le energie possibili devono essere incanalte a favore della messa in sicurezza dei luoghi. Gli eventi del primo ottobre 2009 sono ormai all’ordine del giorno e poco hanno a che vedere con l’eccezionalità”.