Politica

Il piano Città degli immobili in Consiglio: “Ora un primo passo”

MESSINA – Il piano Città degli immobili pubblici di Messina è stato discusso in Consiglio comunale. Dopo la presentazione di inizio mese di quella che sarà una delle più impattanti attività sul territorio e che punta al recupero di decine di immobili, tra caserme e fortificazioni, era stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni a lanciare un attacco all’amministrazione, definendo “impensabile” non discutere il piano con i consiglieri, rappresentanti del popolo.

E alla fine la discussione sul piano è approdata in aula, due settimane dopo la presentazione, con il sindaco Federico Basile e il vicesindaco Salvatore Mondello in Consiglio ha spiegare i punti cardine del piano. Presenti tra gli ospiti anche il presidente della terza municipalità Alessandro Cacciotto e il consigliere della seconda Giovanni Danzi.

Basile a Roma in settimana

Basile ha prima annunciato che andrà a Roma la prossima settimana per parlare con il ministero competente per l’avvio del piano “e accelerare dei processi che sono già in corso”. Il sindaco ha ripercorso l’iter per arrivare al piano, citando le fortificazioni e le caserme, “che nella nostra disponibilità sono due, anzi una, la Nervesa. Tutto il resto è programmazione e pianificazione. Sulla Nervesa c’è già stata un’attività di spostamento delle risorse del Pinqua per partire con la rigenerazione e anche di questo parleremo a Roma la prossima settimana”. Infine ha sottolineato come si tratti “di un primo grande passo” e che “la programmazione deve dialogare con il territorio, con la consapevolezza che tante zone abbandonate vanno riprese. C’è un patrimonio in pieno centro, come le caserme o la polveriera, che in questo ragionamento va riqualificato. La città deve crederci e investire”.

Mondello: “Sulla caserma Nervesa ci eravamo già mossi”

È stato poi Mondello ha spiegare che sulla Nervesa si era già fatto “mandare tutto il carteggio sulle verifiche di vulnerabilità sismiche già fatte, un risparmio in termini economici ma soprattutto di tempo notevole”. Le “chiavi” della caserma sono state consegnate al Comune di Messina il 31 dicembre scorso e sarà quello il primo passo: “Lì è prevista la collocazione di circa 50 unità immobiliari. Condivideremo la progettualità con l’Agenzia del Demanio che ha la regia di questa procedura. Ma l’attività è abbastanza avanti”. Poi un passaggio sulle fortificazioni e sulle altre caserme: “Fino a quando le forze armate non dichiarano la inutilità dell’immobile questo resta in capo alle forze armate stesse. Un’altra delle anomalie è che le fortificazioni erano in chiave Marina militare. Ma anche sotto questo versante ci sono interlocuzioni eccellenti e si sta facendo un ragionamento di ampio respiro. Ci sono fortificazioni comunque già avanti, penso a Forte Gonzaga, Ogliastri, Cavalli, già all’interno dell’utilizzo dell’amministrazione comunale”.

Alessandro Russo, Felice Calabrò e Antonella Russo del Pd, così come Giovanbattista Caruso della Dc, hanno sottolineato che deve essere il Comune e l’amministrazione comunale “di qualsiasi colore sarà anche quella futura” a dover avere il potere di gestire il proprio piano città degli immobili. E soprattutto i tre consiglieri del Pd hanno parlato dell’assenza degli altri interlocutori, dal Demanio alla Regione, la cui presenza sarebbe stata necessaria per capire anche altri dettagli. Ad esempio, è stato toccato il punto di come questo piano possa innestarsi con le altre linee di finanziamento, i progetti precedenti e le attività legate al Ponte.

Dopo di loro, a parlare è stato Giuseppe Schepis di Basile sindaco, che invece si è concentrato sul “ruolo centrale di Messina” e ha applaudito all’iniziativa, così come fatto dal capogruppo di Con De Luca per Basile Pippo Trischitta, che si è complimentato anche con il Demanio per la documentazione e la disponibilità. Basile in conclusione ha poi spiegato che se oggi è “il primo step del piano” resta comunque “in itinere. Penso al sogno delle dogane, dei magazzini Gazzi, ci sono dei beni non ancora inseriti e che puntiamo a inserire”.