MESSINA – Ponte sullo Stretto: un anno fa l’audizione del sindaco nelle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera dei deputati. Un anno dopo Federico Basile è chiamato a fare sentire la voce di Messina in relazione alla grande opera e al possibile avvio. Il 16 aprile ci sarà la Conferenza dei servizi indetta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si legge in una nota: “Al tavolo sono invitati a partecipare tutti i ministeri e le amministrazioni statali interessati, le Regioni Calabria e siciliana, i Comuni, nonché gli enti gestori delle reti infrastrutturali (gas ed energia, ad esempio) destinatari delle eventuali interferenze”.
Da parte loro, hanno sottolineato i consiglieri comunali del Partito democratico: “Va convocata una Commissione ponte con il sindaco. Un’audizione urgente in cui il primo citttadino esponga le ragioni e i problemi di cui intende farsi portavoce come rappresentante del territorio”.
Di certo, Basile sarà sotto il fuoco incrociato sia dei favorevoli al ponte, con in testa il centrodestra, sia dei no ponte. In tanti vorrebbero una presa di posizione chiara da parte del primo cittadino, mentre il suo leader, Cateno De Luca, si è sfilato dal fronte dei favorevoli. Saprà tutelare la città di Messina, esposta a rischi e disagi enormi? Partiamo dalle sue parole di un anno fa.
Sottolineò Basile in audizione: “La voce di Messina deve essere ascoltata. Il ponte sullo Stretto non può solo appoggiarsi sulla città ma la deve vedere protagonista. Io chiedo che in questo processo, che potrebbe durare pochi anni ma anche venti, il ruolo di partecipazione alla governance del progetto sia garantito sino alle fasi gestionali”. Per il sindaco, il ponte non deve essere un’opera calata dall’alto, gestita altrove e senza una reale partecipazione della città. E ha precisato: “Ci attendiamo molto riguardo alle opere compensative sul nostro territorio. Ed è importante avere i necessari chiarimenti su tempi e modalità dei lavori”.
Il sindaco aggiunse: “Io spero che questa sia la prima di tante audizioni. Come Comune non facciamo parte della società Stretto di Messina ma è essenziale la partecipazione di Messina ai tavoli tecnici e politici. Come primo cittadino, ho bisogno di garanzie in relazione alla programmazione cittadina, dal Piano regolatore al Piano del traffico urbano. Ci sono finanziamenti di cui non potremo usufruire in base alla novità del ponte. I parcheggi, ad esempio, sono stati previsti senza tenere conto della realizzazione del ponte. Ho bisogno di avere certezze sulle opere messe a terra e sulle opere compensative. Messina deve essere coinvolta in queste scelte”.
E ancora: “Dobbiamo confrontarci (con il governo e con tutti i soggetti investiti della realizzazione, n.d.r.) sulle ricadute occupazionali per la città e sullo sviluppo del traffico marittimo gommato e ferroviario. Io ho chiara la differenza tra alta velocità e alta capacità. Non serve un’ora in meno di trasporto. Serve uno sviluppo delle reti: questo è quello che si chiede all’infrastruttura, che va vista come sistema. Il nostro territorio sarà invaso in seguito ai lavori per il ponte, e non sappiamo per quanto tempo. Di conseguenza, dobbiamo avere garanzie su uno sviluppo sostenibile, partecipando ai processi decisionali. Analoghe garanzie ci vogliono sul piano ambientale in un’area dove ci sono una riserva naturale e una quota di Zps, Zona di protezione speciale”.