MESSINA – Il popolo dei senzacasa. Di chi non ha una casa o ce l’ha precaria. Si chiama disagio abitativo. È la madre di tutte le battaglie sociali assieme all’emergenza lavoro. Al lavoro che non c’è nel territorio messinese. Lo si definisce disagio o emergenza e non può sottostare ai tempi lunghissimi della burocrazia e di una politica che non riesce a imprimere una svolta nelle politiche sociali. Di recente, è stato avviato un dialogo tra Ferrovie dello Stato e Arisme, Agenzia per il risanamento, scongiurando lo sfratto di cinque famiglie in via Padova. E questo è un elemento positivo. Ma la situazione sociale ed economica rimane drammatica. In questo quadro, attendiamo da un anno l’esito del censimento degli immobili comunali da parte di Patrimonio Messina Spa. 1324 alloggi. 1324 abitazioni distribuite in quindici lotti della città nell’ambito dell’Erp, Edilizia residenziale pubblica. Un censimento degli occupanti e l’aggiornamento contabile della locazione, in modo da rispondere alle necessità. Un’occasione per distinguere chi ha bisogno e non può pagare, e quindi ha diritto a un alloggio con connotazioni sociali, da morosi e abusivi privi dei requisiti per usufruire di una soluzione agevolata.
Nell’aprile 2022 il presidente di Patrimonio, e ora assessore, Roberto Cicala, annunciava a Tempostretto la “consegna dei lavori per la creazione dei fascicoli degli immobili Erp appartenenti al Comune”. Il tutto con “l’obiettivo di rispondere ai problemi strutturali nell’affrontare l’emergenza casa, in linea con i compiti del nostro organismo: la gestione, dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale”.
Di recente, il Sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari di Messina ha parlato di “ventimila case vuote in città, mentre migliaia di famiglie sono in cerca di abitazione”. Un’analisi condivisa da Ivan Calì, dell’Unione inquilini: “Dal nostro osservatorio individuiamo la sofferenza abitativa di mille nuclei familiari e con almeno ventimila alloggi sfitti, che potrebbero essere comprati dal Comune e dati a canone sociale, magari dialogando con Iacp e commissario straordinario per il risanamento. Riteniamo che i protocolli d’intesa potrebbero risolvere il problema. Finita l’erogazione di fondi per morosità incolpevole e dei fondi affitti, che hanno aiutato tante famiglie in momenti di crisi economica, la situazione sociale è esplosiva e va affrontata con efficacia”.
Nel gennaio 2023 così sempre l’Unione inquilini si esprimeva: “Fino ad ora la Giunta Basile non ha agito su povertà e vulnerabilità abitativa. E chiediamo al Consiglio comunale di rifinanziare il contributo affitto e i fondi per la morosità incolpevole. Possiamo quindi aspettarci un nuovo bando di Edilizia residenziale pubblica? Evidentemente no. E chiediamo alla Patrimonio Spa il censimento degli alloggi comunali Erp in programma da anni. È stato fatto? Ricordiamo che ancora il Comune deve completare la graduatoria assegnazione alloggi proprio dell’edilizia residenziale pubblica, datata 2018! Sembra incredibile, ma è la cruda verità”.
Le famiglie degli stabili di via Padova ed ex Gife del rione ferrovieri, del palazzo fatiscente di via delle Corporazioni e delle cosiddette “case fantasma” di Zafferia, con centinaia di inquilini sotto sfratto, sono solo degli esempi, hanno bisogno di soluzioni in tempi brevissimi.
Dalla Giunta De Luca alla Giunta Basile, e con vari intoppi, si è arrivati a dicembre alla nomina dell’avvocato Maurizio Cacace alla presidenza di Patrimonio Messina Spa. Da noi contattato, il neo presidente si è detto fiducioso di portare a termine, prima possibile, il progetto di censimento e valorizzazione del patrimonio avviato dal suo predecessore. Siamo, però, nel mese di aprile e ancora attendiamo risposte. Ci rendiamo conto delle difficoltà a cui si può andare incontro, quando si cerca di districarsi in ambiti così complicati, ma spetta alla politica dipanare la matassa. Urge un aggiornamento per esaminare ciascun alloggio appartenente all’edilizia residenziale pubblica e verificare le condizioni in cui versano gli stabili, in modo da pianificare gli interventi.
Per la realizzazione dei fascicoli, si è impegnata la somma complessiva di €. 169.604,40, comprensiva di Iva al 22 per cento.
Il censimento di Patrimonio Spa coinvolge molte zone della città: Altolia, Camaro S. Paolo, Santa Lucia sopra Contesse – Case Arcobaleno, via Parini, Matteotti, Larderia, Zafferia, Tremestieri, Villaggio Aldisio, Faro Superiore, Ogliastri, Villaggio svizzero, Pace, Minissale, Salice, Gravitelli, Montepiselli, Mangialupi, Gesso, Contrada Fornace (Case Volano) a Santa Lucia sopra Contesse.
Nella foto una protesta a Reggio Calabria, città che pure vive il problema dei ritardi nell’assegnazione delle case.