Politica

“Il possibile amianto al parco Aldo Moro? Presto la bonifica”

MESSINA – Il parco “Aldo Moro” sotto sequestro e otto indagati. I sigilli al parco, recentemente inaugurato dopo i lavori di recupero, sono stati messi per verificare la presenza di amianto in un’area non riservata al parco. Amianto che potrebbe essere presente in sfiatatori che rappresentano un residuo del passato e che si trovano sul terreno. Le verifiche riguardano pure la natura del materiale buttato in una scarpata. Sottolinea il direttore generale del Comune di Messina Salvo Puccio: “La polizia municipale, su mandato dell’autorità giudiziaria, e le motivazioni sono nell’incartamento, ha fatto un sopralluogo in aree esterne a quella che era la fruizione del parco. La necessità era di verificare la presenza di inquinanti e rifiuti. Durante questo sopralluogo, effettuato assieme all’Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale, sono stati trovati piccoli frammenti ma, allo stato attuale, non sappiamo se si tratti di amianto. Però, nell’ambito di un’indagine cautelativa, che condividiamo per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente e della salute, il parco è stato chiuso in modo da fare gli approfondimenti del caso”.

Continua Puccio: “Gli avvisi di garanzia sono atti dovuti (nei confronti di soggetti pubblici e privati, n.d.r). Ci sarà una verifica per capire da dove provengono questi materiali da controllare (tutto sarà partito da una segnalazione, n.d.r.), e se erano già lì, buttati in una scarpata. Inoltre, in un’area di competenza dell’Ingv, Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, c’erano degli sfiatatori, degli anni Sessanta o Settanta, con sotto un tubo coperto da un cappelletto. Non si tratta in questo caso di un rifiuto ma di un pezzo, nell’area sismografo, quindi non del parco, che non ha nulla a che vedere con il cantiere. L’Arpa ha già fatto un primo sopralluogo, ha preso i campioni e torna venerdì mattina. Se si dovesse trattare di amianto, o comunque come è ovvio di materiale da rimuovere, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha già chiesto all’Ingv di bonificare la zona e tramite Messina Servizi avverrà lo smaltimento. Subito dopo ci dovrebbe essere il dissequestro, a meno che l’autorità giudiziaria non voglia fare approfondimenti”.

“Il sindaco avrebbe chiuso comunque per tutelare la salute”

Il direttore generale è fiducioso in relazione all’iter dopo le analisi del materiale nella scarpata. Ed esclude che questo materiale abbia a che fare con i lavori per la realizzazione della struttura a disposizione del Comune (“non c’entra nulla”). Confida quindi che il parco “Aldo Moro” possa essere riaperto in tempi brevi.

“Anche l’amianto non c’entra nulla con il cantiere. Se poi, nel quadro delle indagini, c’è altro, sarà l’Arpa a rilevarlo. Nell’area rigenerata, ovvero nell’area del cantiere, non c’è amianto”, specifica ancora Puccio. E insiste: “La salute e l’ambiente sono prioritari. In via cautelativa, se non si è al cento per cento sicuri, quando si trova un pezzo di possibile amianto, è chiaro che si chiude la struttura. Il sindaco lo avrebbe fatto anche a prescindere dal sequestro. Ora aspettiamo che la situazione si sblocchi”.