È da poco in rotazione radiofonica e su Youtube il brano Anime, nuovo singolo del rapper Alessandro Macaluso, in arte Mak. La canzone vede anche il ritorno sulla scena musicale di Tony Dallara, vincitore del Festival di Sanremo nel ’60 con Romantica, insieme a Renato Rascel.
Nato a Palermo ventisette anni fa, Mak si è avvicinato giovanissimo alla musica e al ballo. “Ho iniziato, come molti, imitando Michael Jackson. In breve tempo mi sono innamorato di ogni tipo di ballo. Mio padre, inoltre, è un batterista, e anche io ho suonato questo strumento”.
Tra le esperienze di Mak, anche quella, fatta da adolescente, come inviato di Radio Azzurra. “Durante i primi anni di Facebook c’era una piattaforma streaming che permetteva a chiunque di trasmettere online. Facevo un programma che venne notato dagli speaker del format Ikiwa di Radio Azzurra. Iniziarono a prendermi bonariamente in giro, nello stile dello Zoo di 105, per intenderci. Poi mi invitarono in studio e nacque una collaborazione per cui, per circa un anno, intervistavo i passanti nelle zone più centrali di Palermo”.
In seguito Mak si concentra a pieno sulla musica, e il suo primo inedito, Bam Bam Bam, viene pubblicato nel maggio del 2017. Con Bam Bam Bam Mak arriva a esibirsi sul palco del Festival Show. “In quell’occasione incontrai per la prima volta Tony Dallara, e il produttore Vladimiro Tosetto mi propose un featurig. Mi è stata data totale libertà, e ho iniziato a scrivere quello che sarebbe diventato il testo di Anime”.
“La canzone racconta dell’incontro tra due generazioni diverse, e di un percorso di ricerca. Percorso lungo il quale spesso veniamo distratti da molte cose. La ricerca dovrebbe portare al nostro proprio io, e non a quei simboli che ci vengono imposti dall’esterno”.
“In questo incontro Tony Dallara rappresenta appunto la saggezza di colui che ha già percorso una grande fetta del percorso in questione. Conoscendolo, mi ha davvero spiazzato. È una persona davvero alla mano, molto curiosa verso le novità. Ad esempio, lo stimolava comprendere la rapidità del linguaggio del rap. Abbiamo parlato di tutto, e non ho affatto avvertito la differenza di età”.
Mak ha un rapporto speciale con la città di Messina. “È un posto che porto nel cuore. Mio padre in passato ha gestito un locale in via I settembre, e ho vissuto a Messina per un paio di anni. Abitavo in via Palermo e frequentavo sia quella realtà che quella del centro storico. A Messina, inoltre, ho iniziato a frequentare le discoteche, ricordo ancora il “Pomeriggio Giovane” al Re Vittorio, in Galleria Vittorio Emanuele. Purtroppo non ho ancora avuto modo di tornare a Messina come artista, e spero di poterlo fare presto”.
“Adesso sto lavorando a un album” continua Mak. “Sicuramente verrà anticipato da alcuni singoli. La caratteristica principale dell’album sarà la presenza, al suo interno, di numerosi stili diversi, dalla trap al raggaeton passando per il pop-rock, tutti uniti al rap”.
Prima di salutarci, Mak sottolinea l’importanza di puntare all’essenza delle cose ricordata da Anime citando gli ultimi versi della canzone: “Tante religioni professano un solo credo, diamoci le mani, crediamoci per davvero”.