Politica

Il ritorno di De Luca e i possibili effetti sulla Giunta Basile

MESSINA – Cateno De Luca torna a parlare con la stampa ma soprattutto con i “suoi”. Ci sarà la resa dei conti dopo le europee e il risultato deludente della lista Libertà? E soprattutto procederà con un’analisi rigorosa per capire come muoversi in vista delle future elezioni regionali? Stasera alle 19.30, in Piazza San Pietro, a Fiumedinisi, De Luca interverrà all’assemblea nazionale dei soci di ScN. E il tutto, ha precisato, senza “diretta sui canali social”. Cosa eclatante per l’ex sindaco di Messina e deputato regionale.

Nel frattempo, si moltiplicano le possibili voci di rimpasto nella Giunta Basile e di “rivoluzione” nelle partecipate. Uno o due assessori potrebbero saltare e nei Cda potrebbero esserci stravolgimenti. Gossip post elettorale o verità da resa dei conti? Lo scopriremo solo vivendo. Di sicuro, la presidente di Sud chiama Nord, l’ex sottosegretaria Cinquestelle Laura Castelli, torinese, avrà un ruolo in Sicilia o a Messina.

Questo il messaggio su Facebook del leader: “Nella vita si vince e si perde! È sempre utile valutare gli elementi della vittoria per fare meglio e continuare a vincere. Ed è altrettanto utile ed indispensabile individuare e approfondire le ragioni della sconfitta per evitare di continuare a perdere o, peggio ancora, di apparire velleitario”.

Una strada in salita per le regionali

Parole sagge, in fin dei conti, con un pizzico di autocritica. Ora De Luca avrà individuato punti di forza e di debolezza nel territorio messinese e siciliano, oltre a registrare l’irrilevanza sul piano nazionale. Per le europee, a Messina e in provincia, il capo politico ha avuto ancora una buona affermazione, precedendo gli altri partiti: la lista Libertà è sul 29,10, non lontana dal 31,8% delle politiche. In provincia si attesta sul 21.71 per cento. Il crollo avviene a livello nazionale, dove le altre liste hanno dimostrato di non avere consistenza: Libertà è sull’1,22. Avrebbe avuto più senso, forse, puntare direttamente su Sud chiama Nord.

Avviene pure un calo in Sicilia rispetto alle regionali: nell’isola è al 7,67 per cento. Due anni fa era il primo partito, anche si tratta di competizioni elettorali davvero differenti. In particolare, l’ex primo cittadino di Messina non ha più la forza politica per proporsi a possibili alleati, dal Pd al M5S, e l’unica via sembra quella del percorso solitario. Ma è un cammino più tortuoso rispetto a prima e pieno d’insidie.

“Europee sfida decisiva per candidarmi alla presidenza della Regione”, aveva dichiarato il 22 maggio. Ora la strada è in salita e il deputato regionale e sindaco di Taormina spiegherà ai giornalisti, sabato mattina a Palazzo Zanca, le sue future strategie.