L’affidamento degli incarichi di Unità Operative privi dei requisiti previsti, i posti letto di terapia intensiva covid sottratti agli altri reparti, i problemi nel collegio sindacale e il disavanzo economico. Sono questi tutti i “buchi” nella gestione del Policlinico di Messina secondo il Fgu Gilda Unams coordinato dal dottor Paolo Todaro, che ha portato il “libro nero” dell’azienda G. Martino all’attenzione della Commissione regionale antimafia.
Todaro è stato ascoltato in video conferenza dal presidente Claudio Fava ed ha denunciato il “Sistema Policlinico”: “Sarà un caso se uno dei dirigenti è cugino di primo grado dell’assessore Razza? Sarà un caso che il dottor Antonino Levita, nonostante le numerose segnalazioni e denunce per carenza di requisiti, ricopre ancora oggi il ruolo di direttore sanitario dell’Azienda?”, dice Todaro.
Sul collegio sindacale che mancava da 18 mesi, Todaro ha precisato che a fine giugno il Mef ha nominato il Collegio straordinario, per la reiterata inadempienza dell’assessorato nella veste di amministrazione vigilante, e che anche l’ASP e il Papardo ne erano sprovviste. Ha poi aggiunto che proprio l’ASP di Messina con delibera del 23 luglio scorso ha traferito in via straordinaria 10 milioni di euro al Policlinico; difatti da una nota del 10 marzo, l’ingegner La Rocca, dirigente dell’Assessorato della Salute, aveva disposto proprio alle AASSPP di Messina, Palermo e Caltanissetta di eseguire da parte di ciascuna azienda un bonifico di 10 milioni di euro in favore del Policlinico per crisi di liquidità.
“Ad oggi non si ha certezza sull’ammontare della perdita del Policlinico che potrebbe superare di molto i 65 milioni di euro dichiarati dal Commissario Bonaccorsi diversi mesi fa e che sicuramente l’Azienda sarà sottoposta ad un nuovo piano di rientro nei prossimi mesi.”, afferma Todaro
In merito ai posti letto di terapia intensiva covid, Todaro ha evidenziato ancora una volta che durante la pandemia non sarebbero stati creati posti letto aggiuntivi ma trasformati quelli già esistenti sottraendoli alle altre patologie; ha ribadito inoltre che i 2,7 milioni di euro donati dalla Banca d’Italia per l’allestimento dei 32 posti letto non sono mai arrivati al Policlinico e ad oggi non è dato a sapersi come siano stati utilizzati dalla Protezione Civile Regionale o dall’Assessorato Regionale della Salute.
“Vi è una simbiosi tra assessorato e politica e che tale rapporto ha influito negativamente nella gestione del sistema sanitario regionale e che volutamente si mantiene la gestione commissariale piuttosto che nominare i direttori generali. “, conclude il dirigente sindacale.