Cronaca

Il “Sistema Sanità” a Messina, resta ai domiciliari ex deputato Catalfamo

MESSINA – Restano ai domiciliari l’ex deputato regionale Antonio Catalfamo e la dirigente medico dell’ospedale Papardo Francesca Paratore, coinvolti nell’inchiesta della Gdf su alcuni episodi legati ad assunzioni ed incarichi nella struttura sanitaria cittadina. Il Tribunale del Riesame ha confermato gli arresti eseguiti lo scorso 3 luglio. Il Collegio ha accolto soltanto in parte l’appello dei difensori, gli avvocati Tommaso Calderone e Giuseppe Lo Presti, “cassando” l’ipotesi di reato di tentata concussione, almeno sotto il profilo cautelare.

“Dopo il deposito della motivazione – annuncia l’avvocato Lo Presti – proporrò ricorso in Cassazione perché non condivido il giudizio sui restanti due capi di imputazione”.

La misura resta però in piedi per quella di corruzione e sia l’esponente politico che la dirigente pubblica, nel frattempo sospesa dall’azienda sanitaria, dovranno quindi passare i prossimi caldi giorni al “soggiorno obbligato” in casa.

Intanto gli accertamenti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, ai comandi del tenente colonnello Girolamo Franchetti, coordinati dal sostituto procuratore Marco Accolla, vanno avanti per chiarire tutti i contorni della vicenda, anche alla luce degli “spunti” offerti da Catalfamo durante l’interrogatorio di garanzia. Al momento non sono stati convocati in Procura gli altri due indagati, il giornalista Santi Cautela e l’assessore comunale di Barcellona, Angelita Pino.