Le storie

Il sogno della bodybuilder messinese Roberta Mangraviti: “Arrivare a Mr. Olympia”

MESSINA – Un percorso lungo, fatto di grandi sacrifici e di tanto sudore, con il sogno di partecipare a “Mister Olympia”, la più grande manifestazione internazionale di bodybuilding, che si terrà in ottobre a Las Vegas. La storia di Roberta Mangraviti è partita da Messina e ora la giovane bodybuilder, diventata professionista nel 2023, ha sfiorato la qualificazione al prestigioso evento di culturismo, arrivando terza in Ungheria, al “Kokeny Classic” di Budapest.

Roberta è una “pro” dal 2023

Ma è stata una soddisfazione incredibile per Roberta e per il suo coach Filippo Masucci, visto che si tratta del primo vero tentativo in un proshow da quando ha conquistato l’accesso al circuito professionistico. A raccontarlo è lei stessa: “Il tesserino Pro si ottiene vincendo una gara in una competizione amatoriale. Ci sono riuscita lo scorso anno e quest’anno ho fatto partire il mio percorso da professionista. Questa a Budapest era la prima gara del 2024, ma è un circuito totalmente diverso. Basti pensare che chi vince ottiene la qualifica per Mister Olympia a fine anno a Las Vegas. E per chi non lo sapesse è la gara più importante in questa disciplina. Questa era solo la prima gara e siamo arrivati terzi. A metà giugno andrò al Pro-Show in Spagna e la settimana successiva a Milano”.

I grandi sacrifici tra alimentazione e allenamenti

“Occorre tanto tempo per raggiungere la condizione fisica ideale prima di una gara – ha continuato poi Roberta Mangraviti, spiegando quanto lavoro c’è dietro un evento simile -. Possono occorrere 2 mesi, ma anche 6 mesi o un anno. Tutto è soggettivo e dipende dalla condizione fisica personale. Io sono partita da un peso di 65 kg, ad esempio, ma quando dobbiamo gareggiare tocchiamo pesi che non sono fisiologici perché deve restare visibile soltanto il muscolo. Quest’anno ho perso una decina di chili e non sono nemmeno tantissimi. La preparazione comporta un allenamento costante, ogni giorno, da un’ora e mezza alle due ore. E in più la dieta che è ovviamente fondamentale. Vanno di pari passo l’allenamento, l’alimentazione e l’integrazione: se manca un elemento tra questi non puoi raggiungere la condizione che ti serve per competere. L’alimentazione nelle ultime fasi della preparazione diventa molto specifica, evitando tutti quei cibi che possono apportare calorie eccessive, come alcuni tipi di frutta o latticini. Tutto è studiato insieme al coach e ai nostri nutrizionisti”.

L’avventura di Roberta nata nel 2015

Tutto è nato quasi dieci anni fa: “Mi sono iscritta in palestra a Messina nel 2015, mentre lavoravo e andavo all’università. Da lì ho conosciuto dei ragazzi e delle ragazze che gareggiavano e ho avuto modo di vedere dall’esterno come funzionasse. Ho pensato che forse avrei potuto provare e ho iniziato a pensare di potercela fare. Quindi ho contattato un preparatore della palestra e ha seguito me per circa un anno, per qualche gara. La prima gara in assoluto è stata a Messina e ho vinto, è andata benissimo e per me è stato un incentivo per continuare. Poi ne ho fatte altre due e non sono andate benissimo. E dopo mi sono fermata. Nel 2018 mi sono spostata a Marsala, dove lavoravo come infermiera, e lì ho ripreso ad allenarmi e ho conosciuto una ragazza seguita dal mio attuale preparatore, Filippo Masucci. Inizialmente l’ho contattato per farmi seguire ma soltanto per rimettermi in forma: è stato lui poi a spingermi a riprendere a gareggiare”.

L’incontro con il coach

L’incontro con coach Masucci è stato uno spartiacque: “Abbiamo deciso di prepararci per una gara a Napoli che ci sarebbe stata dopo 8 settimane, ‘La notte dei campioni’. Sono arrivata molto in forma ed è stata una grande sorpresa perché subito dopo abbiamo partecipato a una gara internazionale a Roma, chiusa al secondo posto. Per me è stato bellissimo, anche perché non ce l’aspettavamo vista la grande concorrenza, con atlete da ogni parte d’Europa. A quel punto l’obiettivo è stato prendere la pro-card. Solo che fino al 2019 ho gareggiato per una federazione, la Ifbb Elite pro, collegata alla Fit Italy”. Roberta ha spiegato che nel body building ci sono più federazioni sportive: “Io gareggiavo per un’altra rispetto a quella attuale. Ho fatto diverse gare in altri Paesi d’Europa e ho vinto la pro-card, ma in quella federazione. Poi c’è stato il Covid nel 2020 e nel 2021 ho ricominciato in Pro league, praticamente partendo da zero, perché questa è la federazione più importante al mondo. Ho ricominciato da capo, da amatoriale”.

La pro-card sfiorata per tre anni

Una scelta difficile? Tutt’altro: “Ho sfiorato sempre la vittoria, dal 2021, conquistando spesso il podio, ma come se fosse una maledizione non riusciva ad arrivare la tanto desiderata pro-card. Alla fine ce l’ho fatta nel 2023, dopo tre anni di gare, vincendo un evento a Milano. Già il giorno dopo ho partecipato a un pro-show, quasi per gioco, arrivando quarta. Paradossalmente essere tra gli amatoriali mi penalizzava, avendo un fisico diverso, ma il coach era sicuro che da professionista avrei raccolto molto di più. L’anno scorso poi ho fatto un’altra gara in Portogallo, ma non sono entrata in finale. Ero stanca, dopo mesi di preparazione, e ho deciso di fermarmi e di godermi i risultati raggiunti nel 2023, così da preparare bene il 2024. Così quest’anno ho ricominciato, da subito dopo Natale, saltando una gara ad aprile, così da fare tutto con calma e puntare all’Ungheria. Il terzo posto ci ha resi felici perché i giudici hanno avuto modo di conoscermi”.

L’Ungheria è un punto di partenza per Roberta: “Per noi è come fosse la prima gara in assoluto tra i professionisti perché abbiamo avuto modo di prepararci in un certo modo. Ed è andata bene. Ora voglio farmi conoscere il più possibile e giocarmela per arrivare a vivere il mio sogno. Le gare pro sono così: una volta puoi arrivare ultima e il giorno dopo puoi vincere, ci vuole anche un po’ di fortuna”.

I momenti belli e quelli difficili

Il percorso della messinese è costellato di momenti belli ma anche difficili: “Tra i momenti più belli porto con me il ricordo della prima gara internazionale, con la soddisfazione di essere arrivata in alto. E poi la prima da professionista, l’anno scorso, anche se era passato appena un giorno dalla vittoria per la pro-card e se ci siamo messi in gioco semplicemente per divertici. Mentre se devo pensare ai momenti più complicati penso soprattutto agli ultimi tempi prima di ogni gara, quando si cominciano ad abbassare le calorie con diete sempre più restrittive pensando al peso e alla condizione fisica. Perché diminuisci e cambi il cibo, ma l’allenamento resta lo stesso e resta costante. Senza contare che c’è anche la vita normale da svolgere: il lavoro, ad esempio”.

Il sogno, nel caso di Roberta, è ovvio: “L’idea è sempre quella di arrivare a Las Vegas a Mister Olympia”. E chissà che la messinese non possa farcela già quest’anno.