Anche per quest’estate i messinesi che si spostano sulla zona tirrenica dovranno convivere con le code giornaliere lungo il tratto di tangenziale fino a Villafranca. I lavori del viadotto Ritiro non sono neanche iniziati e questo potrà accadere solo nel momento in cui verrà aperta almeno una delle due uscite dello svincolo di Giostra. Per farlo, è necessario prolungare le rampe fino alla montagnola antecedente al viadotto, ma su questo fronte si sono registrati rallentamenti. L’ultimo ostacolo era di natura economica. Anche questo sembrava risolto ma ancora, dall’Anas, non arriva l’ok definitivo. Il progetto, già pronto, dovrà ottenere il placet anche da parte del Genio Civile, ma questo passaggio sembra possa essere molto più breve, anche perché l’ing. capo, Gaetano Sciacca, da tempo chiede che si faccia tutto in fretta in considerazione dello stato di pericolosità del Ritiro.
A riproporre il monito, adesso, è il Comitato “La Nostra Città” che ricorda anche che le preoccupanti condizioni del viadotto sono note da più di due anni, cioè da quando sono state ufficialmente certificate dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina.
“Siccome la sicurezza e la pubblica incolumità dovrebbero stare in cima ai pensieri di ogni amministratore – scrive il presidente del comitato, Saro Visicaro, sarebbe opportuno che qualche soluzione venisse partorita con celerità. Per esempio non dovrebbe essere complicato, finita la sbornia elettorale, chiedere agli assessori e deputati regionali di intervenire presso il Consorzio Autostradale affinché esegua direttamente l’intervento. L’altra alternativa sarebbe quella di delegare ancora una volta la Magistratura chiedendole di chiudere il tratto autostradale e bloccare i collegamenti. In passato è già avvenuto e non vorremmo essere noi a doverlo chiedere adesso”.