Potrebbe essere modificata la delibera Cipe che ha assegnato oltre un miliardo e seicento milioni di euro per gli impianti di depurazione del mezzogiorno. Tra questi, 88 milioni sono toccati alla provincia di Messina. La questione è stata messa in discussione dal ricorso al Tar del Lazio presentato dal consorzio di rete fognante del comprensorio di Taormina.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha dichiarato con impegno scritto di voler rivedere la propria decisione e di voler valutare l’ammissibilità del finanziamento dei progetti proposti dal Consorzio Rete Fognante tra i quali il potenziamento dell’impianto che scarica sul fiume Alcantara. L’impianto di depurazione jonico lamenta l’ingiusta esclusione dai finanziamenti. A sostegno della tesi ci sarebbero documenti a firma del dirigente responsabile dello Sto di Messina, Giuseppe Santalco. L’accusa è di aver scelto di escludere arbitrariamente il consorzio di Taormina, nonostante avesse tutti i requisiti richiesti.
Non sarà facile modificare una delibera così “importante”. E’ l’opinione dell’avvocato Alfredo Grasso, legale del ricorso, ma la dichiarazione del Ministero dello Sviluppo Economico costituisce un grande passo in avanti nell’annosa questione. Il ricorso è stato presentato dall’ex presidente del Consorzio, Pippo Manuli, dopo una corrispondenza fitta con l’Ato 3 in cui si chiedevano spiegazioni in merito. Manuli ha avanzato l’ipotesi di sabotaggio a danno del consorzio. Sabotaggio in cui, tra l’altro, sarebbe incorso in prima persona. Il 24 ottobre scorso il sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua, ha revocato il suo mandato di presidente adducendo come motivazione “la violazione delle norme dello Statuto e il venir meno del rapporto di fiducia”.
Manuli ha subito presentato ricorso al Tar di Catania contro la determina sindacale di rimozione dall’incarica, sostenuto dagli ex sindaci di Castelmola e Letojanni, Antonietta Cundari e Gianni Mauro, che hanno lodato il lavoro svolto negli anni dal presidente nella gestione del consorzio. Nel ricorso si diffida il comune a voler prendere ulteriori decisioni sui componenti dell’assemblea del Consorzio fino a quando non si arriverà alla decisione finale del Tar sui finanziamenti europei. Decisione finale che i presentatari del ricorso auspicano avvenga prima della fine dell’anno.
(Giusy Briguglio)