I consiglieri della Terza Circoscrizione Santi Interdonato e Mario Barresi denunciano attraverso una lunga nota le condizioni del manto erboso dello stadio “Giovanni Celeste”; i due esponenti del PD hanno completato nei giorni scorsi una ricognizione dell’impianto corredata da un’attenta documentazione fotografica: “Dell’erba sono rimaste soltanto poche tracce. Essa risulta di fatto sostituita da una sorta di tappeto non uniforme, pieno di avvallamenti in cui spuntano sporadiche zolle che proprio perché tali costituiscono un’insidia per chi vi deve svolgere un allenamento o una partita di calcio. Emerge in tutta la sua evidenza come nel corso della corrente stagione sportiva sia mancata totalmente la manutenzione del manto erboso. Lo si constata con una certa tristezza pensando ai fasti di un tempo, ma anche ricordando come in un passato piuttosto recente, ovvero fino alla stagione scorsa, il manto si trovasse in perfette condizioni”.
Secondo i due consiglieri del Partito Democratico si tratta dell’effetto più eclatante della politica condotta dall’Amministrazione per quanto concerne l’impiantistica riservata al calcio: “Sia il Celeste sia il San Filippo, a partire dal settembre 2014 sino ai giorni scorsi, sono stati utilizzati in via esclusiva dall’Acr Messina senza il compimento di alcuni passaggi amministrativi fondamentali oltre che del tutto logici. All’atto della consegna delle chiavi non è stato prodotto alcun verbale di consistenza dell’impianto; non vi è stata la sottoscrizione di un regolare contratto di gestione per cui non si è sancita alcuna assunzione di obblighi di manutenzione da parte dell’utilizzatore. Ne è logicamente scaturito lo stato di devastazione del terreno di gioco del Celeste che, a seguito della fuga dal “Ventiquattresimo Artiglieria”, è stato impiegato non solo per soddisfare le esigenze settore giovanile come previsto in prima istanza, ma per ospitare ormai in pianta stabile anche gli allenamenti della prima squadra. Il medesimo effetto non si è prodotto anche sul terreno del San Filippo in quanto, evidentemente, un minimo di manutenzione del manto viene effettuata dalla Società proprio perché, altrimenti, verrebbe compromesso lo svolgimento delle partite del campionato di Lega Pro. Inoltre, l’impiego è oggettivamente molto più limitata”.
Di recente la Giunta Municipale ha deciso di correre ai ripari con la deliberazione n. 152 del 17 marzo 2015, attraverso cui è stato approvato uno schema di concessione di utilizzo (comodato) degli stadi "Celeste" e San Filippo in capo all’Acr Messina per la stagione sportiva 2014/2015, con durata sino al prossimo 30 settembre 2015. “Lo schema contrattuale,” prosegue la nota, “pone a carico dell’Acr Messina le spese per le manutenzioni ordinarie alle strutture, compreso il terreno di gioco, a carico del Comune quelle per la manutenzione straordinaria: trattandosi di un accordo che, come rilevato, giunge in grande ritardo rispetto alla stagione in corso, viene escluso da tale regolamentazione il tempo, ormai, consumato. Infatti la delibera di giunta autorizza il dirigente competente a definire il procedimento specificando testualmente che “(…) per il periodo di utilizzo degli stadi antecedente alla presente saranno addebitate le tariffe attualmente previste e, nella considerazione che il Comune non ha potuto garantire i servizi offerti a fronte delle stesse, si procederà alla regolarizzazione contabile delle spese affrontate dall’Acr Messina in “sostituzione” dell’Ente, previa verifica tecnico contabile”. Ciò significa che per il periodo di tempo pregresso (da settembre 2014 a febbraio 2015) il rapporto tra le parti si intende regolato come un semplice “affitto” delle strutture, partita per partita ed allenamento per allenamento, secondo le previste tariffe comunali. Il Comune riconosce inoltre di essere stato inadempiente rispetto ai servizi resi per cui in sede contabile si procederà ad una compensazione rispetto alle spese coperte dalla Società”.
I consiglieri Interdonato e Barresi, focalizzando l’attenzione sullo stadio "Celeste" ricadente nel territorio della Terza Circoscrizione, si soffermano su un altro documento allegato alla delibera di giunta: la relazione per la quantificazione delle spese di manutenzione elaborata dal Dipartimento Comunale competente, concernente interventi edilizi minimi ed interventi su impianti idrici, di scarico e di illuminazione, interventi di sicurezza funzionale sull’impianto antincendio ed infine gli interventi sull’area di gioco: “La relazione tecnica menziona in prima analisi gli interventi di manutenzione ordinaria necessari per rendere adeguatamente funzionale un terreno di gioco con manto in erba naturale quantificabili in € 19.000 per un arco temporale pari a sei mesi, ovvero il periodo marzo-settembre 2015. Tuttavia, sottolinea l’ingegnere Orazio Scandura, si tratta di una manutenzione ad oggi irrealizzabile, poiché le condizioni di degrado del manto impongono “(…) interventi di natura straordinaria e molto più onerosi e principalmente incompatibili nella tempistica con la stagione agonistica in corso”.
“Il campo in terra battuta”, si legge in conclusione, “consente quella utilizzazione plurima necessaria per soddisfare le esigenze delle tante associazioni sportive dilettantistiche sempre alla ricerca di campi da gioco ed orari per le proprie squadre e per i loro settori giovanili che si sono visti ridurre gli spazi di attività dopo la perdita del campo comunale di Galati. Il conferimento in gestione per un periodo minimo di dieci anni potrà consentire di programmare in un prossimo futuro la riconversione del terreno da gioco con la apposizione di un manto in sintetico, così come avvenuto in numerosi impianti comunali della nostra provincia (vedi Brolo, Piraino, Rocca di Caprileone, Taormina, ecc)”.