Palanebiolo, 17 minori trasferiti in strutture d’accoglienza più adeguate

Dopo l’ispezione del deputato Erasmo Palazzotto, l’assessore ai servizi sociali Antonino Mantineo , insieme al dirigente del settore che opera a Palazzo Satellite, Giovanni Brun, si è recato al PalaNebiolo per curare il trasferimento di diciassette minori, i quali sono stati collocati in strutture adeguate, nove con l’ai.bi e otto nei posti nuovamente messi a disposizione dall’Istituto Spirito Santo. Nei mesi precedenti, infatti, le sorelle dello Spirito Santo hanno già offerto ospitalità a diciassette adolescenti, prevalentemente egiziani.

Ai 343 migranti rimasti tra palazzetto sportivo e tendopoli al PalaNebiolo, in seguito al trasferimento di un gruppo di 130 persone e alla fuga di circa 117 – devono sottrarsi,dunque, i diciassette minori trasferiti in luoghi più idonei per la loro età che esige tutela.

Nel frattempo, è stato indetto un evento Mercoledì pomeriggio nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, titolato: “Messina: città dell’emergenza oppure dell’accoglienza?” al quale sono invitati a partecipare il sindaco, Renato Accorinti, il Prefetto Stefano Trotta, il Rettore Pietro Navarra, rappresentanti dell’azienda sanitaria provinciale e tutti i cittadini di Messina.

Al Rettore l’invito è stato ribadito sabato pomeriggio da parte di alcuni attivisti che sono intervenuti alla fine di un evento in cui Navarra è intervenuto come relatore . L’incontro promosso da “I Care” – percorso formazione politica – si è svolto ieri pomeriggio presso la Chiesa di Santa Maria Alemanna e si è focalizzato sul tema “Libertà e Benessere, definizione, metodi di misurazione e riflessi sulla democrazia”. Al momento del dibattito, è intervenuta Giuliana Sanò, dottoranda e membro del circolo Arci Thomas Sankara di Messina, che ha posto l’accento, a proposito della libertà, su quella di migrare, richiamando così, l’attenzione sul PalaNebiolo. Intanto, altri attivisti del Collettivo Unime, circolo Arci e Teatro Pinelli, hanno esibito lo striscione diventato ormai “classico”: “No alla tendopoli, si all’accoglienza solidale”. Alle successive domande rivolte da parte di Elena Zanghì, membro del Collettivo Unime e del docente Giovanni Raffaele, il dibattito è stato dichiarato chiuso.

L’incursione è motivata dal fatto che la proprietà della struttura sportiva “PalaNebiolo” ricade sull’Università di Messina, che per la realizzazione del centro – informale, sullo stile dei vecchi centri Puglia – di smistamento per i richiedenti asilo, ha concesso l’utilizzo del Palazzetto sportivo prima e l’autorizzazione per i lavori di smantellamento del campo da baseball in cui è stata realizzata la tendopoli. Per questo, già a Novembre, una sessantina tra professori e ricercatori dell'Università di Messina hanno sottoscritto una lettera aperta al Rettore Navarra per chiedere la revoca delle autorizzazione all'uso del PalaNebiolo e del campo da baseball per scopi Prefettizi e il suggerimento di luoghi di accoglienza più idonei e appropriati. L’iniziativa è stata accolta anche dagli studenti dell’Ateneo Peloritano che hanno dato vita ad una petizione online su avaaz.org.

Eleonora Corace