La richiesta del Dirigente comunale Romolo Dell’Acqua di potenziare il Dipartimento Tributi è caduta nel vuoto. Con la determina dirigenziale sulla rimodulazione del personale dipendente del Comune, il segretario/direttore generale Antonio Le Donne ha assegnato all’Ufficio Tributi solo cinque unità in più (tra cui c’è anche un contrattista) , lasciando piuttosto perplesso il funzionario di Palazzo Zanca.
«Non voglio fare polemica, ma qui non si può risolvere tutto con il trasferimento di poche unità di personale. Mi aspettavo– dichiara il dirigente al telefono – una riflessione più ampia, quello che serve all’Ufficio Tributi e che chiedo da anni è una riforma di carattere strutturale. Apprezzo l’approccio della nuova amministrazione, capisco che si è insediata da poco, ma non saranno 5 dipendenti a fare la differenza rispetto al passato, soprattutto alla luce delle molteplici funzioni che la legge assegna all’ufficio Tributi».
Dell’Acqua fa sapere che i cinque “nuovi” dipendenti si occuperanno tutti di Tares. La sede del viale San Martino continua, infatti ,ad essere presa quotidianamente d’assalto,aumentano le lamentele e le segnalazioni di errori nei bollettini , che rendono ancora più odioso il tributo da versare nelle casse del Comune.
Il dirigente del Comune fa chiarezza anche in merito al numero dei dipendenti impiegati presso il Dipartimento Tributi , che – come si evince dall’atto firmato da Le Donne (VEDI ALLEGATO) – è pari, comprese le nuove assegnazioni, a 63 unità, di cui una ventina sono attualmente impegnati solo sulla Tares (vedi correlato). «Vi sembrano molte? Questo ufficio si occupa delle riscossione di ben 6 imposte comunali e Messina è una città di oltre 240mila abitanti. In questi anni ho presentato numerose relazioni alle varie amministrazioni comunali che si sono succedute, ma non mi hanno ascoltato. Con l’attuale assessore (Mantineo ndr) mi sono confrontato più volte e spero che si possa intervenire in maniera più incisiva».
Dell’Acqua non esprime esplicitamente il suo stato d’animo per evitare polemiche e scontri con l’attuale amministrazione, ma il tono della sua voce manifesta sconforto e delusione.
Intanto, fuori dal palazzo il dibattito sulla Tares è sempre più vivace e si arricchisce di nuovi intereventi. Dice la sua su Facebook l’ex assessore allo sviluppo economico ed anche ex direttore generale del Comune,Gianfranco Scoglio.
«La TARES – scrive – e' legittima e l'unico problema di irretroattività riguarda la possibilità di fruire di sgravi nel caso di raccolta differenziata con conferimento presso le isole ecologiche. Irresponsabile ed illegittimo e' il comportamento degli uffici e dell'amministrazione. Irrespons
Secondo l’ex amministratore di Palazzo Panca, «la mancata possibilità di comunicare le variazioni in un giusto termine e' stato un atto di furbizia per applicare la composizione anagrafica anche alle case non di residenza come se lo stesso nucleo familiare potesse risiedere contemporaneamente in due case».
Scoglio è convinto che «il ritardo nell'ambito introduzione della TARES la mancata applicazione della TARSU e gli avvisi non notificati ma comunicati genereranno gravissime conseguenze per l'ente e per i cittadini.
L’ex assessore che «il pagamento della TARES dovrà necessariamente avvenire entro marzo 2014, prima dell'' approvazione del consuntivo diversamente l' ente non avrà più la possibilità di pagare il servizio al gestore; il Comune dovrà in caso di mancato pagamento spontaneo notificare comunque l'accertamento ed il contribuente avrà il termine di gg 60 per il pagamento con la sola sanzione delle spese di notifica; ci sarà un elevato contenzioso tributario se il Comune non si attiverà subito per consentire le variazioni con conguaglio sulle rate successive in favore del contribuente».
Fotografata la situazione, fornisce il suo consiglio da «cittadino messinese», cioè quello di c«omunicare subito le variazioni anagrafiche,la disponibilità di alloggi non utilizzati e di pagare le rate subito od al ricevimento dell' avviso di accertamento».
Da «ex amministratore» ritiene, invece, che «chi ha sbagliato deve pagare con pesanti sanzioni disciplinari e soprattutto che vada aggiornata l'anagrafe tributaria e notificati i ruoli».
«Da politico» sostiene,infine, «che anche questi comportamenti sono propri di un’ amministrazione che ha come modus operandi quello di creare il caos per poi intervenire».
C’è da giurare che quello di Scoglio non sarà l’ultimo interevento che registreremo sulla Tares, diventato il “tormentone” di questo inizio 2014, e non a torto vista la stangata che comporta per i cittadini questo nuovo tributo. A fronte -lo ribadiamo, perché non è secondario- di un servizio pessimo. (Danila La Torre)