Cultura

In mostra a Reggio gli archeotesori strappati al buio dai Carabinieri

Sarà aperta al grande pubblico del MArRC dal pomeriggio di oggi, venerdì 18 giugno, la mostra Salvati dall’oblio. Tesori d’archeologia recuperati dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale, curata dal direttore Carmelo Malacrino, dal capitano Bartolo Taglietti (comandante del Nucleo Carabinieri Tutela patrimonio culturale di Cosenza) e dall’archeologo Maurizio Cannatà.
«Essere presente all’inaugurazione sarà un vero piacere – dichiara il generale Roberto Riccardi, Comandante nazionale dei Carabinieri del Tpc – la mostra, con il suo curato percorso espositivo, rende molto bene l’idea del grande lavoro svolto nel tempo dal Nucleo di Cosenza per la salvaguardia di un patrimonio straordinario, quello di una Regione ricca di storia e di cultura».
Il percorso, diviso in tre sezioni tematiche, presenta oltre 150 preziosi reperti archeologici rinvenuti illecitamente o pronti per essere venduti sul mercato clandestino, e recuperati dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza.
«Siamo onorati di poter ospitare in Museo questi manufatti – commenta il Direttore del MArRC, Carmelo Malacrino – non soltanto per il contributo archeologico e di ricerca, ma soprattutto per il valore civile che essi testimoniano nei confronti della collettività per la tutela dello straordinario patrimonio culturale italiano e calabrese in particolare. L’obiettivo della mostra non è soltanto quello di esporre reperti archeologici che, diversamente, sarebbero rimasti sconosciuti in qualche vetrina di collezionisti privati, ma anche quello di descrivere e comunicare al pubblico l’eccezionale azione di contrasto alle attività illecite e ai reati contro il Patrimonio Culturale condotta con orgoglio dai Carabinieri in sinergia con il Ministero della Cultura e con le sue diramazioni regionali. Ringrazio quindi l’Arma per le sinergie proficue messe in campo per la realizzazione di questa esposizione. Una mostra che vede la luce dopo i mesi di chiusura al pubblico determinati dalla pandemia e della cui realizzazione siamo fieri. Sono certo – conclude Malacrino – che essa rappresenterà un valore aggiunto alla collezione permanente del Museo, entusiasmando gli animi e la vista dei calabresi e dei turisti che attendiamo numerosi».
L’esposizione si avvale anche della collaborazione del Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria e della Direzione regionale Musei Calabria.
«La prima sezione tematica della mostra evidenzia il valore identitario che il patrimonio culturale riveste per l’intera collettività, l’importanza della sua tutela e della sua valorizzazione come valori fondamentali della nostra Nazione, così come sanciti dall’art. 9 della nostra Costituzione – spiega il funzionario archeologo Maurizio Cannatà. L’allestimento prosegue rimarcando il rapporto tra la Costituzione repubblicana e la moderna legislazione contenuta nel Codice dei Beni Culturali e del paesaggio, sottolineandone la lunga tradizione derivante dalla normativa vigente negli stati preunitari. Nella seconda sezione della mostra sono descritti i compiti, le funzioni, le attività operative del Comando Tpc e del suo Nucleo calabrese, che hanno permesso di salvare dalla distruzione numerosi siti di interesse culturale e paesaggistico, nonché di recuperare migliaia di opere d’arte trafugate illecitamente. Una volta conclusi i procedimenti giudiziari scaturiti dalle attività investigative, il patrimonio culturale di proprietà statale recuperato dai Carabinieri Tpc viene affidato al Ministero della Cultura. La terza sezione – fa presente Cannatà – descrive l’intensa attività dei tecnici del Ministero, Archeologi, Architetti, Storici dell’Arte e Restauratori, finalizzata a recuperare il valore culturale e storico dei beni».
La mostra, allestita nel suggestivo spazio della Piazza Paolo Orsi, sarà visitabile fino al prossimo 9 gennaio 2022.