L’Ufficio scolastico regionale della Sicilia, tramite un dossier da poco pubblicato, ha emesso gli ultimi dati riguardo i dipendenti degli istituti scolastici con contratto a tempo indeterminato. I dati sono, purtroppo, sconfortanti. In Sicilia sono presenti ad oggi 760 dirigenti scolastici, e solo 4 di loro non superano i 40 anni. Oltre 450 invece superano i 55 anni. Per quanto riguarda gli insegnanti invece, il totale ammonta a 75.777. 4 mila sono compresi tra i 30 e i 39 anni, mentre quasi 34 mila insegnanti superano i 55 anni d’età. Solo 60 docenti hanno meno di 29 anni. Dato molto preoccupante, che suona come un campanello d’allarme per gli aspiranti del mestiere.
Singolare è il caso dei docenti di Religione. Su 1289 insegnanti in Sicilia, nessuno ha meno di 40 anni, mentre più della metà superano i 55.
La causa di questo fenomeno viene attribuita alla Legge 22 del 2011, conosciuta anche come “Legge Monti-Fornero“, che di fatto obbliga a lasciare il lavoro quasi a 70 anni, e con il venir meno della “Quota 100”, che quest’anno terminerà il suo corso, la situazione è destinata a peggiorare.
Marcello Pacifico, presidente dell’Associazione nazionale Insegnanti, è intervenuto a riguardo, dichiarando: “La verità è che
bisogna ridurre l’età della docenza scolastica e del personale Ata e va rivisto l’intero reclutamento con corsi abilitanti annuali, concorsi più snelli e anche per soli titoli, oltre che assunzioni direttamente da graduatorie d’istituto”. Aggiungendo poi: “Sarebbe indispensabile allargare la finestra pensionistica anticipata, ad oggi prevista solo per il personale delle forze armate, anche per i docenti. I posti che si renderanno liberi, tra l’altro, verrebbero aggiunti a quelle immissioni in ruolo dei precari storici, con oltre 36 mesi, che il Comitato europeo dei diritti sociali ha detto di attuare accogliendo il reclamo Anief collettivo n. 146/2017 attraverso concorsi per titoli ed evitando una dura condanna dall’Europa”.
Il Sindacato ANIEF chiede, in sostanza, che i lavoratori della scuola vanno considerati tra le professionalità “fragili”.