C’è il ragazzo del piano bar che si occupa di informazione alla cittadinanza delle zone alluvionate e ci sono i professoroni da 5 mila euro al mese. C’è l’ex questore che coordina i lavori di ricostruzione e il capo di gabinetto-commissario dell’Ato-ecceteraeccetera che trova il tempo per dare consulenze “economico-finanziarie e contabili”. Insomma, c’è di tutto e di più nel calderone delle consulenze e degli incarichi esterni affidati dalla Regione nell’ultimo anno. Incarichi che non passano inosservati grazie all’Operazione Trasparenza del “dinamico”, contestato e fresco di nozze ministro Brunetta, e che sono finiti, tra l’altro, al centro di un’inchiesta di “ASud’Europa”, pubblicazione del Centro Pia La Torre. Sfogliando qua e là, dunque, si scopre che l’alluvione del 1. ottobre 2009, per la quale ancora si cercano fondi in gran quantità, di spese ne ha fatte registrare, eccome. Tutti “made in Raffaele Lombardo”. Incarichi da 59 mila euro (lordi, come tutti quelli che citiamo) per l’ingegner Enrico Foti e l’architetto Marco Navarra, che si occupano delle attività progettuali per il riassetto idrogeologico delle aree alluvionate e della pianificazione degli interventi relativi al ripristino degli edifici distrutti o danneggiati. Si “ferma”, invece, a 57.833 euro la consulenza dell’ingegner Michele Maugeri, che si occupa della messa in sicurezza dell’area alluvionata, della prevenzione delle frane e della mitigazione dei rischi geomorfologici, mentre si dimezza, arrivando a 25.644 euro, il compenso del del geologo Rosario Caminiti.
C’è poi il giovane Francesco Micali (11.076 euro in sei mesi, dal 12 marzo al 12 settembre 2010), ventiduenne vice presidente del comitato giovanile di Giampilieri, che si occupa della sede operativa di Messina, di informazione alla cittadinanza delle zone alluvionate e di progettazione e ripresa economica e sociale del territorio. Nel suo curriculum, pubblicato sul sito della Regione Sicilia, spicca l’esperienza maturata come pianista di pianobar per serate e organista per matrimoni su richiesta. Tutti incarichi che sono stati rinnovati a novembre scorso per un altro anno. Tutti tranne uno: l’onnipresente Antonio Ruggeri, il cui incarico per consulenza “economico-finanziaria e contabile” (è perito industriale e, da poco più di un anno, ingegnere) è costato “solo” 12 mila euro, pagati da poco, per un periodo di sei mesi anche in questo caso, dal 30 aprile al 30 ottobre 2010.
Abbiamo poi l’ex questore Agatino Pappalardo, 16.994 euro in dieci mesi per direzione e coordinamento lavori. L’ex presidente dell’Ordine degli architetti di Messina, Dario La Fauci: 12 mila euro, incarico di sei mesi, per “consulenza tecnica”. Stesso incarico per Gabriele Amato, compenso ridotto: 11.076 euro. E Felice Zaccone, architetto anche lui, 12 mila euro sempre per sei mesi. A questi vanno aggiunti Antonio Ferraro (25.644 euro), Cinzia La Rocca (25.644), Erminia Raciti (25.644), Vincenzo Marco Nicolosi (25.644), tutti ingegneri.
E’ solo l’alluvione il campo delle consulenze d’oro? No, anzi. Una vecchia conoscenza del Comune di Messina, l’esperto tuttofare dell’allora sindaco Genovese, l’avvocato Pietro Cami, lo ritroviamo come consulente dell’assessore all’Istruzione Mario Centorrino (guarda caso ex assessore proprio della giunta Genovese): per lui incarico di un anno da 2.065 euro al mese. Le consulenze sono tante è c’è di che sbizzarrirsi. Batte tutti l’esperto in “monitoraggio e caratterizzazione delle popolazioni siciliane di Rana”, tale Giovanna Perricone, Università di Palermo, 3 mila euro il compenso. E’ il totale che spaventa: nel primo semestre del 2011 si è arrivati a 1 milione e 200 mila euro, per 103 incarichi dati dalla Regione. Saranno un po’ troppi? Sapete, dicono ci sia la crisi.