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Incendi, viaggio nel cuore dell’emergenza con il comandante dei Vdf di Messina Iracà VIDEO

di Carmelo Caspanello (riprese e montaggio Matteo Arrigo)
MESSINA – “Sotto il profilo del parco mezzi e delle risorse umane non abbiamo significative carenze rispetto alla pianta organica del ministero. Possiamo contare su circa 450 uomini in tutta la provincia. Sufficiente, ma non è mai abbastanza, rispetto alla difficoltà di un territorio molto vasto e complesso…”. In particolare quando le fiamme non danno tregua e avvolgono le colline della città, come accaduto nel corso della settimana appena trascorsa. Il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, l’ingegnere Felice Iracà, si è insediato l’1 giugno. Ha avuto il tempo di prendere visione dell’organizzazione del corpo.

“La situazione del comando – taglia corto – è abbastanza buona”. Ci sono delle priorità verso le quali il comandante ha già puntato l’attenzione e spaziano dalla sede, “precaria”, del distaccamento nella zona Nord della città al sogno di implementare in modo significativo la presenza dei Vigili del fuoco alle Eolie, magari con un presidio estivo nelle varie isole, in modo da garantire a residenti e vacanzieri “sicurezza e tempestività negli interventi”. C’è poi il caso, unico a livello nazionale, di Roccalumera, nel versante jonico della provincia, dove è stato istituito il Distaccamento, vi sono gli uomini (28, diventati 32 con un nuovo Dpcm, al momento in forza al comando provinciale), ma da anni non si riesce a trovare il luogo, lo stabile, dove fare alloggiare i Vigili del fuoco. Anche questa è una priorità, considerata la posizione baricentrica di Roccalumera nel versante jonico.

Il distaccamento Nord merita una sede adeguata

Ma torniamo al Distaccamento nord di Messina, ospitato nell’ex ospedale Regina Margherita. Una situazione, dicevamo prima, precaria, atavica che Iracà eredita come il suo predecessore. Parliamo di un’area strategica, che consente di intervenire sino all’area di Capo Peloro ed oltre, non facilmente raggiungibile. “Una sede disagiata – sottolinea il comandante – sia dal punto di vista della sicurezza quanto del decoro. Vorrei sostituire questi locali con una sede più dignitosa per i mei ragazzi. Ho avviato una interlocuzione con l’Amministrazione comunale e con altre realtà per trovare un altro sito idoneo, che ovviamente deve avere determinate caratteristiche per uomini e mezzi”.

Due le sedi portuali, Messina e Milazzo. “Al momento le due sedi sono in uno stato di efficienza – spiega l’ingegnere Iracà – per quanto riguarda uomini e mezzi. Qualche problemino lo registriamo sulle imbarcazioni a Milazzo, ma stiamo cercando di risolverlo in tempi celeri. Servirebbero maggiori risorse economiche. Il mio sforzo è rendere queste due sedi sempre più pronte attrezzate per rispondere alle esigenze in modo adeguato”.
Dall’ufficio del comandante ci trasferiamo nel cortile, cuore pulsante del comando. Uomini e mezzi sono pronti per intervenire. Una squadra varca a sirene spiegate il cancello della sede di via Salandra per raggiungere il luogo dal quale è giunta l’ultima richiesta di intervento.

La Sala operativa, centro nevralgico degli interventi

Il nostro viaggio prosegue nella Sala operativa. E’ il luogo dove tutto inizia e si conclude. Lì arrivano le chiamate, raccolte da operatori che nel volgere di pochi istanti cercano di capire cosa accade e come agire. Ludovico Arigò, appena si libera, ci spiega come funziona il soccorso, dalla chiamata al numero unico, all’invio della squadra. Professionalità ed esperienza consentono di svolgere al meglio il delicato lavoro di interlocuzione con chi richiede il soccorso. “Ma la verità – sottolinea Ludovico – è che non si smette mai di imparare in questo mestiere perché non sai mai cosa, alla prossima chiamata, ti diranno al telefono, cosa sta accadendo. Ogni chiamata è una storia a sé”.