L’assessore alle Finanze Pippo Midili, delegato dal sindaco Pino, ha incontrato questa mattina i rappresentanti degli studenti di alcuni istituti superiori cittadini che per il secondo giorno consecutivo hanno manifestato davanti al palazzo municipale. Gli studenti sono in protesta da ieri per la scarsa attenzione che le istituzioni rivolgerebbero alla questione ambientale.
Durante l’incontro i ragazzi hanno messo in evidenza quelle che sono le problematiche che stanno provocando preoccupazione: la qualità dell’aria e la carenza di informazioni nella gestione dell’emergenza; hanno quindi consegnato dei documenti all’assessore chiedendo che l’Amministrazione sia al loro fianco nella battaglia finalizzata a difendere il diritto alla salute e alla qualità della vita.
Midili ha spiegato ai ragazzi il ruolo del Comune quale “ingranaggio di una macchina più complessa che effettivamente ha registrato delle criticità. Non c’è dubbio che nessuno vuole sottovalutare quanto avvenimento e anzi questa deve essere l’occasione per sollecitare gli opportuni interventi in tutte le sedi affinché a Milazzo, venga predisposta una attività di bonifica attraverso investimenti mirati”.
“Nessuno – ha aggiunto Midili – mette in discussione la Raffineria, ma ritengo sia sacrosanto il diritto di chi vive su questo territorio di poterlo fare in sicurezza e nel massimo rispetto della salute”. In tal senso l’assessore ha anticipato che si chiederà la delocalizzazione di quelle scuole che si trovano a ridosso delle industrie, portando avanti una campagna informativa adeguata prevedendo con cadenza annuale una esercitazione quale prova di evacuazione.
Midili ha poi spiegato la ragione per la quale il sindaco ha deciso di non chiudere le scuole: “Non avrebbe avuto senso visto che nessun organo tecnico di controllo ha rappresentato una situazione tale da giustificare il provvedimento. Certo mi sorprende che qualche sindaco lo abbia fatto per tre-quattro giorni, tollerando però che una scuola del suo territorio sita nell’area industriale, rimanga aperta tutto l’anno”.
Infine Pino e gli studenti hanno discusso circa le cause e le eventuali previsioni di quanto accaduto, sul quale a lungo si sono soffermati i ragazzi: “C’è un’indagine della Procura – ha concluso l’assessore –e bisogna attendere le conclusione. Il mio auspicio è che sia fatta chiarezza prima possibile. Ma il vero nodo, lo ribadisco, è partire da quanto accaduto per avviare un nuovo discorso che non deve esaurirsi dopo il momento di emotività, ma stabilire in modo razionale un nuovo rapporto tra industria e città”.