cronaca

Inchiesta Nemo Sud, annullato sequestro al prof. Vita

Messina – Cade un altro tassello “cautelare” dell’inchiesta sul centro riabilitativo Nemo Sud. Il Tribunale del Riesame ha annullato il sequestro preventivo disposto nei confronti del professor Giuseppe Vita, responsabile della struttura legata al Policlinico di Messina nei primi anni della creazione del centro messinese e figura centrale dell’inchiesta dei Carabinieri che ipotizza una serie di irregolarità nella gestione delle attività.

giudice Massimiliano Micali

Il Collegio (presidente Micali), ha accolto la tesi dell’avvocato Bonaventura Candido, difensore del professor Vita, e annullato l’ordinanza della Giudice Claudia Misale che aveva sospeso il medico, nel frattempo andato in pensione dal Policlinico, e disposto il congelamento di somme e beni nella sua disponibilità fino a 20mila euro. I conti correnti tornano perciò operativi e a sua disposizione.

Il magistrato titolare del caso, il pubblico ministero Piero Vinci, si era detto contrario alla revoca ma il Tribunale delle Liberà ha deciso diversamente, annullando l’ordinanza custodiale sul punto. La stessa Giudice per le indagini preliminari Misale aveva già revocato la sospensione del professore, dopo l’interrogatorio di garanzia, lo scorso 23 maggio.

avv. Bonaventura Candido

“Come difensore sono certamente soddisfatto per l’ennesimo risultato positivo conseguito dal mio assistito in questa vicenda – commenta l’avvocato Candido. Pochi giorni dopo l’applicazione della misura cautelare è stato lo stesso gip a rendersi conto – sulla base delle nostre allegazioni – che non vi erano le condizioni per mantenere la misura interdittiva applicata al prof. Vita ma aveva al contempo mantenuto la misura del sequestro preventivo. Adesso a seguito di nostra istanza di riesame il Tribunale – nonostante il parere contrario della Procura – ha annullato anche quella parte e disposto la restituzione dei beni sequestrati”

“Da ciò si deve trarre che l’ordinanza del 14 maggio è totalmente priva di effetti a carico del mio assistito. Questi sviluppi dovrebbero fare riflettere tutti, una volta di più, sul reale valore da attribuire ad ordinanze custodiali alimentate, come noto, solo e soltanto dagli atti di indagine senza che la difesa – fino a quel momento – abbia potuto toccare palla. Sono ben conscio che questo è solo l’inizio e non intendo minimamente assumere atteggiamenti trionfalistici. Sono, però, anche certo che le prossime valutazioni dell’Ufficio di Procura non potranno non tenere conto delle superiori favorevoli pronunce tutte di segno contrario rispetto alle ipotesi accusatorie”, conclude l’avvocato Candido.