Sicilia

Inchiesta sanità a Catania, processo anche per ex assessore Razza: “Dimostrerò mia innocenza”

“Nessuna sorpresa: nel nostro sistema processuale l’approdo al dibattimento è la regola, non l’eccezione. Sono ansioso di potermi sottoporre al giudizio di merito, perché la mole di documenti e prove che abbiamo prodotto è la dimostrazione diretta della insussistenza della contestazione”. Così l’ex Lo afferma Ruggero Razza, ex assessore regionale alla Salute e neo eletto deputato europeo, commenta il sul rinvio a giudizio per turbata libertà di scelta del contraente nell’ambito di un’inchiesta sulla sanità a Catania.

Razza: “Dispiaciuto, fatti risalenti negli anni”

L’esponente di destra non ha optato per riti alternativi che gli avrebbero consentito di definire la sua posizione direttamente in udienza preliminare. “Certo, un po’ dispiace – aggiunge – perché tutte le più recenti sentenze della Cassazione unanimemente impongono la configurabilità del reato di turbativa solo all’acquisto di beni e servizi, escludendola in casi analoghi a quello che mi viene contestato. Ma sono molto fiducioso e, trattandosi di fatti risalenti negli anni, posso solo sperare che i tempi della giustizia siano davvero rapidi perché, da soggetto del tutto incensurato e dal casellario immacolato, non desidero rivendicare la presunzione di innocenza, ma che la mia innocenza venga accertata dal Tribunale. Resta in me la radicata convinzione – conclude Ruggero Razza – che chi ha svolto ruoli di grande responsabilità debba avere l’umiltà di accettare che ogni sua decisione possa essere sottoposta al giudizio della magistratura. Nel rispetto dei principi costituzionali, tutti e nessuno escluso, ci si difende nel processo e mai dal processo”.

Il processo, tutti i nomi degli incarichi in sanità

Ruggero Razza è stato rinviato a giudizio dal Giudice per l’udienza preliminare Carlo Cannella insieme ad altre 11 persone dopo l’inchiesta dei Carabinieri che ipotizzano l’attribuzione di incarichi, nell’ambito di progetti finanziati dall’assessorato regionale alla Salute, a persone “predestinate, tra cui alcuni congiunti di indagati con bandi fabbricati su misura ed esami pilotati. A Razza viene contestata la nomina di un professionista per 10 mila euro. Assolto per non aver commesso il fatto, per reato analogo contestato, l’ex assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone, dimessosi dall’incarico di medico dirigente dall’ospedale di Catania in cui lavorava. Saranno processati anche l’ex presidente dell’Ordine dei medici Ignazio “Igo” La Mantia, il dirigente medico dell’ospedale Garibaldi Giuseppe Arcidiacono,  già candidato a sindaco di Catania ed esponente di Fdi. A giudizio anche: Alberto Bianchi, Filippo Di Piazza, Sebastiano Felice Agatino Ferlito, Rosalia Maria Leonardi, Eugenio Pedullà, Ernesto Guido Rapisarda, Francesco Lo Re e Daniele Sorelli.

Due condanne

Hanno optato per il processo abbreviato invece Aldo Missale, ex direttore amministrativo dell’Ordine dei medici di Catania, accusato di corruzione e condannato a sei anni e otto mesi di reclusione, il medico Calogero Grillo, condannato ad 8 mesi per turbativa d’asta (pena sospesa).