MESSINA – Hanno preso il via ieri i primi confronti tra il giudice che ha autorizzato gli arresti e i protagonisti dell’inchiesta della Dia di Messina sull’appalto per il servizio antincendio nelle gallerie delle autostrade siciliane. Indagine che ruota intorno alla figura dell’imprenditore milazzese Francesco Duca e l’ex dirigente del Consorzio autostrade Gaspare Sceusa. Che hanno deciso di rispondere, all’interrogatorio di garanzia.
Sceusa, accompagnato dalle avvocate Francesca Bilardo ed Elena Montalbano, non si è sottratto ad alcuna richiesta di chiarimento del Giudice per le indagini preliminari Monica Marino. Nel faccia a faccia durato quasi due ore, Sceusa ha offerto la propria versione dei contatti con l’imprenditore e si è difeso dall’accusa di turbativa d’asta. Il dirigente in pensione ha portato alcuni documenti relativi alla vicenda, che i suoi difensori si sono riservati di depositare formalmente al giudice, con una eventuale istanza di scarcerazione.
Conclusa la tornata degli interrogatori toccherà al giudice, dopo aver sentito il parere del pubblico ministero Piero Vinci, titolare del caso, decidere se concedere o meno qualche “liberazione” rispetto alle misure che ha adottato su richiesta della Procura.
Intanto proprio gli interrogatori fanno però emergere quello che sarà forse il principale terreno di scontro processuale, tra le difese e l’Accusa. Ovvero l’utilizzabilità delle intercettazioni effettuate dagli agenti della Dia, ai comandi del vice questore Giusy Interdonato.