cronaca

Inchiesta sul Centro Nemo Sud, il ruolo del dottore Vita e le intercettazioni telefoniche

Messina – Le delibere del Policlinico, gli atti di indirizzo, gli accreditamenti e le determine regionali relative alle convenzioni tra la struttura universitaria messinese e la Fondazione per la creazione e l’allocazione a Messina del centro Nemo Sud rivelano per la Procura di Messina diverse irregolarità nella gestione di tutti i passaggi. Al centro dei rilievi penali mossi dall’ufficio guidato dal procuratore capo Antonio D’Amato c’è poi anche una ampia pagina relativa al ruolo del dottore Giuseppe Vita, allora dirigente dell’Unità di neurologia del Policlinico e tra i fondatori del Centro. Un doppio filo troppo stretto, secondo gli inquirenti, che passa anche per i contratti sospetti ai familiari più stretti.

Il legame tra il Policlinico e la Fondazione Aurora

“L’esistenza di una stretta relazione tra VITA Giuseppe e FONTANA Alberto (al vertice della Fondazione Aurora, anche lui indagato) trova riscontro in numerose conversazioni registrate durante le due fasi delle indagini (nel 2019 e nel 2021), da cui si ricava che gli stessi operano in sintonia per il raggiungimento di finalità comuni, quali la prosecuzione dell’attività del centro clinico Nemo Sud nonostante le ormai accertate illegittimità e la realizzazione di profitti attraverso l’attività sanitaria”, si legge nell’ordinanza.

Il figlio direttore del Centro

“L’utilità perseguita da Vita Giuseppe (consistente nella permanenza del figlio alla direzione clinica del centro) era ben chiara alla dirigenza della Fondazione che pur di ottenerne le condotte di favore si prestava a quanto necessario per mantenere salda la posizione lavorativa di Vita Gianluca, specie quando, a seguito della chiusura del centro voluta da Bonaccorsi, si prospettava il trasferimento delle attività assistenziali del centro all’Irccs Bonino Puleio. In particolare, tra gli argomenti più significativi, si segnalano quelli relativi alla direzione del centro clinico e al concorso da ricercatore indetto dall’Università di Messina, strettamente connessi tra loro e riguardanti il futuro professionale di VITA Gianluca, cui il
padre era direttamente interessato”, scrive la giudice per le indagini preliminari Claudia Misale nel provvedimento cautelare.

Le cimici nella stanza del Policlinico

Agli atti anche le conversazioni del 2019 quando il rettore Cuzzocrea ipotizza per Nemosud la trasformazione in una Unità operativa del Policlinico, che però non piace a Vita, spiegano gli investigatori, “poiché questi temeva che ciò potesse danneggiare la carriera del figlio Gianluca; di conseguenza, egli chiedeva a FONTANA Alberto di attivarsi presso il Rettore in favore del congiunto. “Voglio dire, ho capito …ehm… tieni conto che ora lì c’è Gianluca come direttore (…) e scalzare Gianluca non è ora neanche.: dopo che lui si impegna a fare il direttore per due anni o tre anni… perché io non volevo che lo facesse. Giusto? Non volevo che lo facesse ora, che lo facesse dopo, e però le cose hanno dato a farglielo fare ora“, dice Vita parlando con una persona non identificata, nella sua stanza del Policlinico.

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