“L’azione promossa dal Tribunale di Messina e dai Carabinieri da sostegno all’amministrazione comunale, che senza esitazione ha difeso i propri cittadini da un possibile abuso”. A parlare è Mario Foti, sindaco di Furnari, dopo gli arresti che hanno coinvolto due funzionari regionali e una dirigente del Genio Civile di Messina per la vicenda del terreno demaniale svenduto a Tonnarella. Il caso è scoppiato pochi mesi fa, proprio in seguito alle denunce di Foti, ed è diventato nazionale quando a riprenderlo è stata la trasmissione televisiva “Le iene” .
I fatti
Nel 2012 Loredana Giuffrè e Federico Scardino chiedono al demanio di Milazzo la concessione di un terreno demaniale a Furnari. La richiesta non avrà esito. Due anni dopo, a richiedere in concessione lo stesso terreno sono Scardino e Franca La Rocca. E, stavolta, le cose vanno diversamente. I due ottengono una stima del prezzo da pagare per la concessione, fissato in 3944,80 euro, da parte del Genio Civile, nella persona del dirigente Antonella Giuffrè. “La stima” – sottolinea il sindaco Foti – “è stata in qualche modo divinata dalla Giuffrè, visto che il terreno risulta ceduto 45 giorni prima della sua valutazione, e alla stessa identica cifrà”.
Ma questa è solo una delle contraddizioni che emergono dalla vicenda. “Quella che era inizialmente una concessione si è poi trasformata in un atto di vendita di un terreno che, secondo le stime dei periti, vale oltre 350.000 euro” – spiega ancora Foti – “per questo abbiamo pensato a un’anomalia nelle procedure adottate dai funzionari regionali”. Da parte della Regione non è stata data alcuna pubblicità alla volontà di cedere il terreno, sul quale il Comune di Furnari gode del diritto di prelazione. “E certamente siamo interessati a rilevarlo” – conferma il primo cittadino – “se ce ne verrà data l’opportunità. Ma non accetteremo uno scippo ai danni di tutta la comunità furnarese da parte di pochissimi privati”.
Gli ultimi sviluppi
Il terreno, al momento sotto sequestro, è dunque attualmente di proprietà di Federico Scardino e Franca La Rocca. “Quest’ultima” – spiega ancora Foti – “è la moglie del testimone di nozze di Loredana Giuffrè, colei che voleva acquisire inizialmente in concessione il terreno. La stessa Loredana Giuffrè è sorella di Antonella, la dirigente del Genio Civile che ha fatto la valutazione di 3944 euro”. Insomma, i giudici dovranno stabilire se ci troviamo di fronte a una vera e propria cricca, che ha gestito in maniera “intima” la cessione di un bene comune. “Conosco alcuni degli arrestati personalmente, e mi spiace perché ritengo si siano fidati di consigli mal suggeriti da qualcuno” – spiega ancora Foti – “sono convinto che dalle indagini emergeranno ulteriori elementi a chiarimento delle responsabilità, anche indotte, delle persone coinvolte”.
E, a livello regionale, la vicenda è destinata ad allargarsi. “Abbiamo motivo di ritenere che i funzionari regionali coinvolti abbiano violato altre volte le procedure per la concessione o vendita di terreni demaniali” – insiste il sindaco – “sono già state denunciate altre situazioni anomale, e ho messo al corrente lo stesso presidente Crocetta. Adesso tocca alla magistratura. E al governo regionale”. Crocetta aveva infatti annunciato una verifica interna sulla questione; ma, nel frattempo, l’avvocatura dello Stato si è costituita in giudizio in difesa della Regione Sicilia, sostenendo la regolarità delle procedure adottate. “Al di là dei proclami, il presidente Crocetta deve chiarirsi le idee e prendere una posizione netta”- conclude Foti – “non si può lasciar passare il messaggio per cui i privati, con le relazioni giuste, possono fare quel che vogliono, mentre i Comuni – e dunque la collettività – sono costantemente depredati e vessati”.