cronaca

Inchiesta Unime, particolari e protagonisti

MESSINA – E’ affidato al sostituto procuratore Roberta La Speme il fascicolo d’inchiesta sull’Università di Messina nato dall’esposto del senatore accademico Paolo Todaro sulla gestione dell’ex rettore Salvatore Cuzzocrea. Indagine che è entrata nel vivo con l’acquisizione di atti al Rettorato.

Per tre giorni la Guardia di Finanza ha portato via documenti dal plesso centrale di Unime, in particolare incartamenti relativi alle spese. Todaro è già stato ascoltato dagli investigatori ed è probabile che nei prossimi giorni sia convocato in Procura per approfondire alcuni aspetti, così come toccherà agli eventuali indagati, una volta che i consulenti della Procura analizzeranno la documentazione sequestrata al Rettorato. Abuso d’ufficio il primo dei reati iscritti.

Il senatore ha denunciato la fornitura di attrezzature e materiale effettuata da una società legata al Magnifico, la Divaga cointestata alla moglie. “Un atto inopportuno ma regolare”, ha dichiarato lo stesso Rettore, che imputa a questo il passo indietro e le dimissioni. Il Magnifico rivendica la trasparenza anche delle trasferte per la ricerca, messe sotto la lente ancora una volta da Todaro.

Ma non è l’unico aspetto al vaglio della Procura di Messina, che sta effettuando uno screening ad ampio spettro: dalle spese universitarie e la corrispondenza ai vincoli di bilancio passando per gli affidamenti.