Cronaca

Inchiesta Waterfront. 50 persone rinviate a giudizio, tra loro, il deputato della Lega Furgiuele

REGGIO CALABRIA – La Dda di Reggio Calabria, a conclusione dell’inchiesta “Waterfront” ha chiesto il rinvio a giudizio, nei confronti di 50 persone, accusate per una serie di presunti illeciti in una serie di gare d’appalto bandite da amministrazioni pubbliche del Reggino, ed in particolare della Piana di Gioia Tauro.

IL DEPUTATO LEGHISTA E’ ACCUSATO DI TURBATIVA D’ASTA

Il processo è stato chiesto anche per il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, accusato di turbativa d’asta in concorso in relazione ad una singola gara d’appalto. L’inchiesta ha riguardato 22 gare d’appalto, secondo l’accusa truccate, per un importo complessivo di circa 100 milioni, ed è scaturita da un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza. Nel capo d’imputazione, secondo i finanzieri “ci sarebbe stato un vero e proprio “cartello criminale composto da imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta aggravata dalle modalità mafiose, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri reati”.

NEL 2020 NOTIFICATO UN AVVISO DI GARANZIA ALL’ONOREVOLE FURGIUELE

Nel maggio del 2020, nell’indagine che portò a numerosi arresti, la Dda notificò un avviso di garanzia all’onorevole Furgiuele che, nella qualità di rappresentante legale della società “Terina”, avrebbe partecipato ad una gara d’appalto nell’ambito delle procedure della quale i magistrati hanno trovato tracce di presunti accordi illeciti in un computer di un altro indagato. Si trattava, in particolare, della gara d’appalto sui lavori per la realizzazione dell’eliporto dell’ospedale di Polistena. Il parlamentare, secondo l’accusa, avrebbe messo a disposizione la sua società “per la presentazione di un’offerta concordata con altre imprese partecipanti al cartello al fine di condizionare il risultato in loro favore”.