“Contro di me un disegno politico, una spietata vendetta, e lo dimostrerò”. Cateno De Luca sceglie il 27 giugno 2012, “primo anniversario” del suo arresto per abuso e concussione, avvenuto appunto il 27 giugno 2011, per annunciare la presentazione di un esposto alla Procura di Reggio Calabria.
Accanto al leader di Sicilia Vera, ex sindaco di Fiumedinisi e nuovo sindaco di Santa Teresa Riva in conferenza stampa c’è l’avvocato Carlo Taormina che da mesi lo segue in una battaglia legale arrivata fino in Cassazione ma che, secondo i suoi protagonisti, è in realtà la conseguenza di uno scontro politico.
“E’ stata un’operazione studiata a tavolino, anche se noi non diamo responsabilità all’autorità giudiziaria che l’ha portata avanti- spiega il legale- ma a chi ha guidato dietro le quinte le mani che hanno agito”. Dopo aver atteso un anno, così si legge nell’esposto, di essere “realmente” ascoltati dagli inquirenti, il deputato regionale ha deciso di rivolgersi alla Procura di Reggio per verificare la correttezza e la legittimità del comportamento degli organi inquirenti nel procedimento che lo riguarda e che ha portato al suo arresto il 27 giugno dello scorso anno nell’ambito di un’inchiesta sul contratto di quartiere di Fiumedinisi.
“La Procura calabrese-prosegue l’avvocato Taormina- dovrà dirci se la Procura di Messina sia stata eterodiretta, a sua insaputa ovviamente, da parte di poteri forti e mafiosi”.
Non risparmia i toni il legale di De Luca, ricordando come nei fascicoli raccolti dagli inquirenti vi siano elementi che non sono stati valutati a sufficienza, come ad esempio, numerose testimonianze che avrebbero confermato la correttezza dell’operato dell’allora sindaco di Fiumedinisi e che non sono state verbalizzate.
“Il 20 luglio si terrà l’udienza davanti al Gup Micali ma ho deciso di convocare questa conferenza stampa prima- spiega il fondatore di Sicilia Vera- per evitare strumentalizzazioni. Ho trascorso un anno sulle carte e non ho visto i delitti che mi son stati attribuiti. Ho percepito invece chiaramente un disegno volto a demolirmi come politico e come uomo”.
Cateno De Luca lamenta soprattutto il fatto che in un anno d’inchiesta, dopo l’arresto, le posizioni della difesa siano state in parte ignorate, nonché le continue richieste di essere ascoltato. Il deputato regionale ha più volte scritto anche al procuratore capo Guido Lo Forte in merito ad alcune anomalie secondo lui verificatesi nelle indagini, ma non ha avuto risposte.
“C’è un disegno per farmi arrivare al dibattimento, bene, adesso ci siamo arrivati e voglio arrivarci sereno. La procura di Messina su oltre cento criticità che insieme all’avvocato Taormina lo scorso dicembre ho segnalato ha preferito affrontarne solo due o tre, lavorando a senso unico”.
Stando all’esposto nel corso dei mesi si sono verificate anomalie, parzialità, atipicità, omissioni “Sono stato zitto,pur sentendomi violentato, fin quando a marzo la Cassazione non ha detto che il mio arresto era una misura cautelare eccessiva, non dovevo essere arrestato. Da oggi mi sono imposto di riprendere la mia attività politica ”.
Il disegno che secondo De Luca è volto a fermarlo come politico sarebbe stato scritto a Palermo, nei giorni in cui il deputato stava iniziando a porre le basi per una candidatura alla presidenza della Regione. “Non è un caso- continua l’onorevole- che il governatore Lombardo abbia nominato tra i dirigenti coinvolti nella vicenda uomini suoi. Nei giorni successivi al mio arresto inoltre alcuni esponenti dell’opposizione in consiglio comunale sono transitati all’Mpa. Del resto come sindaco di Fiumedinisi mi stavo battendo affinchè gli investimenti da 120 milioni di euro per i lavori di metanizzazione del Gal-distretto turistico fossero gestiti direttamente dal territorio interessato”. A “tarpare le ali” al fondatore di Sicilia Vera che un anno fa si apprestava a puntare a Palazzo d’Orleans sarebbe stato quindi, secondo l’esposto, un disegno che nasce da una vendetta squisitamente politica.
L’onorevole Cateno De Luca, da quasi due mesi nuovo sindaco di Santa Teresa Riva ha riconvocato la stampa sin da ora per il 21 luglio, giorno successivo all’udienza e si prepara a ricominciare da dove un anno fa si è fermato “Credevo in quel progetto e ci credo ancora, l’essere diventato sindaco di Santa Teresa non fa sentire appagato. Dopo quel che mi è accaduto mi sento ferito nella mia dimensione umana”.
Rosaria Brancato