MESSINA – La grandine in città, soprattutto nelle zone collinari, ha lasciato residui di ghiaccio in strada. Così stamani, a San Michele, un’automobilista ha perso il controllo della sua auto ed è andato a sbattere.
Nulla di grave ma l’auto è rimasta di traverso nell’unica strada, a doppio senso, di collegamento tra i centri collinari della zona nord e il centro città. Così c’è chi ha pensato di passare dentro il torrente, in attesa che si sbrogliasse la situazione.
La segnalazione è del consigliere comunale Giandomenico La Fauci, insieme alla collega della V circoscrizione, Lorena Fulco. Da anni esiste un progetto per realizzare una strada alternativa dal lato opposto del torrente, in modo da farle entrambe a senso unico ed evitare problemi di questo tipo. Il progetto, però, non è mai stato finanziato e, quindi, mai realizzato.
“L’ambulanza chiamata a intervenire – scrivono – non è giunta celermente sul posto, tantissime persone sono rimaste bloccate dovendo rinunciare, senza colpe, alla propria giornata di lavoro. Per fortuna i varchi di accesso al torrente non sono stati chiusi, così alcuni automobilisti hanno trovato un’alternativa rischiosa per evitare il blocco e giungere sul posto di lavoro o nelle scuole. Diventa paradossale che il passaggio da un alveo torrentizio diventi l’unica possibilità per evitare di rimanere bloccati per ore in una infinita coda. Un isolamento che umilia una zona popolosa e produttiva della nostra città. Non è plausibile – insistono Fulco e La Fauci – far passare in cavalleria situazioni del genere: gli incidenti sono sempre possibili, anche più gravi di quelli visti fin qui. Dovremmo riflettere su quanto possa essere difficile per i mezzi di soccorso arrivare sul posto, non solo in caso di sinistri ma anche per classici interventi magari in giorni piovosi. Non esistono più deroghe o parole – concludono speranzosi – occorre convocare un tavolo tecnico che progetti una vera via di collegamento che escluda il passaggio dal torrente San Michele, non si può più posticipare sulla pelle dei cittadini. Come sempre si attendono le emergenze per intervenire, una pessima abitudine di troppe amministrazioni”.