Un incidente in condimeteo perfette e di giorno. “Scarsa attenzione nella conduzione dei mezzi nautici e traffico così intenso da essere quasi fuori controllo”.
Parlano di “allarme che non può essere sottovalutato” i segretari generali di Uil trasporti, Agostino Falanga e Michele Barresi, esprimendo così la loro forte preoccupazione per l’incidente di ieri, con la paura che potrebbe ripetersi.
L’Autorità Marittima dovrà presto risalire alle cause del sinistro individuando le colpe maggiori per il mancato rispetto delle norme del Colreg (il Regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare), “perché è evidente che sono venuti meno il rispetto del diritto di precedenza e quello di agire per evitare l’urto in mare aperto”.
“Ci colpisce, fra l’altro, il fatto che su un mezzo di 35 metri di lunghezza siano ospitate 350 persone (10 ogni metro lineare). Il caso (benigno) ha voluto che lo sfondamento del fasciame abbia interessato solo quello dell’opera morta; non vogliamo neppure immaginare ciò che sarebbe accaduto se, invece, lo stesso danno avesse interessato l’opera viva In questo caso, a prescindere dalla composizione numerica dell’equipaggio, visto il numero dei passeggeri a bordo, evacuare in pochissimi minuti 350 persone senza nocumento per la vita umana in mare (ci possono essere anche vecchi, bambini e forse persone a mobilità ridotta), appare impresa titanica”.
Il sindacato chiede che si eviti il ripetersi di questi “rischi di incidenti con conseguenze anche luttuose. L’Autorità Marittima deve attuare controlli più stringenti su tutti i mezzi che vanno per mare. Assieme a ciò anche una rivisitazione delle tabelle d’armamento ed un proporzionale contenimento del numero dei passeggeri a bordo, sono elementi che possono contribuire a migliorare la sicurezza, un valore che ovunque, in mare ed altrove, non può essere travolto da interessi speculativi di natura economica”.