"E’ con grande dolore che apprendiamo la notizia della morte di tre operai e del ferimento di un altro marittimo a bordo della nave “Sansovino” della Caronte & Tourist Isole Minori. Intendiamo esprimere vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nell’incidente e presteremo la massima collaborazione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti, al momento al vaglio degli inquirenti."
E' affidata ad una scarna nota ufficiale la voce del gruppo Franza, dopo il grave incidente avvenuto nel pomeriggio sulla nave traghetto, ai marittimi a lavoro sulla cisterna. Mentre le cifre e i dati si rincorrono e si contraddicono, mentre all'ospedale Papardo le famiglie dei due sopravvissuti, ancora gravi, vivono ore di angoscia, accanto ai familiari dei marittimi che hanno perso la vita, al quartiere generale della Caronte&Tourist la dirigenza fa quadrato, e cerca di capirne di più su quel che è accaduto a bordo, nel primo pomeriggio di oggi.
La società ha avviato una commissione di indagine interna, e già stasera sta sentendo diverso personale. L'obiettivo è chiarire l'accaduto nel più breve tempo possibile. I marittimi erano ex dipendenti Siremar, assorbiti proprio quest'tanno dalla società di traghettamento.
Intanto si muove con grande attenzione, ma senza perdere tempo, l'indagine della Procura, affidata al sostituto procuratore Federica Rende, sotto la supervisione del procuratore aggiunto Giovannella Scarminaci. Il coordinamento degli accertamenti, invece, è in mano alla Capitaneria di Porto, con in testa il comandante Nazareno Laganà. Alla nave Sansovino nel pomeriggio sono stati posti i sigilli, per consentire tutti i rilievi tecnici necessari. Accanto agli uomini della Capitaneria, a lavoro sul mezzo per verificare le cause dell'incidente c'è anche un chimico, nominato dalla Procura eseguire i rilievi necessari e chiarire, di fatto, la sostanza nociva che ha causato la morte dei tre uomini. Dal luogo dell'incidente è già stato prelevato diverso materiale anche dal personale del Ris, coordinato dal Comandante Sergio Schiavone. Immagini, video ma anche parecchi documenti che potranno chiarire al meglio quello che è accaduto pomeriggio, poco dopo le 15.
Una prima ipotesi avanazata è quella di una fuoriuscita di anidride solforosa da un boccaporto aperto durante l'ispezione da parte dei marittimi. Il gas sprigionato, inalato, avrebbe causato agli uomini un'intossicazione mortale. Spetterà adesso agli esami chimici chiarire questo elemento, così come il motivo per cui all'interno della nave si era creato un tale gas tossico.
Il magistrato non ha ancora disposto ulteriori passi concreti. Probabilmente domattina, dopo un primo breefing tra tutte le persone impegnate nell'indagine, si passerà ai prossimi rilievi, da quelli autoptici sui corpi dei marittimi deceduti all'abbozzo di una o più ipotesi di reato.
Alessandra Serio e Veronica Crocitti