E’ stata una mattinata di tensione nel quartiere San Giovanni di Milazzo, dove Alessandro Scalzo viveva e dove, poco lontano da casa, ha trovato la morte nell’incidente stradale avvenuto ieri sull’asse viario. Dopo il risveglio tragico per la scomparsa del ventiseienne, nel quartiere è montata la rabbia perché è circolata la notizia che il giovane si fosse schiantato durante un inseguimento delle forze dell’Ordine per non essersi fermato al posto di blocco.
Una notizia poi smentita dalla Polizia. Una pattuglia ha effettivamente cercato la Benelli Trx 500 di Alessandro, vista sfrecciare ad alta velocità sull’asse viario, tanto che sono stati proprio gli agenti a trovarsi davanti la moto e il corpo del giovane riversi sull’asfalto, allo sbocco del tratto di strada di servizio.
Saranno comunque le indagini a chiarire cosa è accaduto in quegli ultimi istanti di vita del marittimo della Caronte & Tourist, che aveva appena trascorso la notte con gli amici in un noto lido del Capo. La Procura di Barcellona, guidata dal magistrato Giuseppe Verzera, ha avviato gli accertamenti partendo dall’acquisizione delle immagini degli impianti di video sorveglianza, che saranno decisive per fare luce sul sinistro. Probabile anche l’autopsia sul corpo del giovane e gli esami tossicologici per verificare in che condizioni fosse alla guida del due ruote. Disposti anche i rilievi sul posto per verificare la dinamica dello schianto contro il palo della luce e le condizioni della strada.
Intanto Milazzo è sotto choc. Il giovane era molto conosciuto e benvoluto tra i suoi coetanei e in tutta la comunità. Annullata la Notte Bianca prevista per ieri.