Saranno celebrate domattina al Duomo le esequie di Milena Visalli, la trentaquattrenne morta nell’incidente stradale avvenuto sulla litoranea di Messina, venerdì scorso. I familiari, gli amici, i tanti motociclisti con i quali condivideva la passione per le due ruote, le diranno addio alle 10, in Cattedrale.
A Zafferia, il villaggio della zona sud dove viveva insieme al fratello, sono ancora tutti sotto choc per la sua scomparsa, e attendono risposte dagli accertamenti della magistratura per capire cosa è accaduto.
Ieri il medico legale Alessio Asmundo ha eseguito l’autopsia, su incarico della Procura. La sua relazione sarà sul tavolo del magistrato titolare del caso tra oltre un mese.
Le prime conclusioni, però, confermano che l’impatto della Honda guidata dalla ragazza e la Fiat Seicento è stato violentissimo, e le è costato la morte, rapidissima, sul colpo. Quando il persone del 118 è arrivato sul posto, infatti, Milena era già senza vita, esanime, riversa sull’asfalto, incastrata tra la sua moto, la banchina e la piccola utilitaria.
Accanto la consulenza medica, il sostituto procuratore Annalisa Siliotti mira a capirci di più anche attraverso i rilievi della Polizia Municipale e del consulente tecnico cui ha affidato l’esame dei mezzi coinvolti. Gli agenti stanno anche visionando delle telecamere presenti in zona che avrebbero inquadrato l’arrivo della moto di Milena.
Fondamentali saranno poi le testimonianze. Qualcuno, infatti, avrebbe visto la manovra effettuata dalla sessantenne alla guida della 600, qualche secondo prima dell’arrivo della moto.
La conducente è indagata per omicidio colposo ma non è escluso che i primi resoconti della Municipale possano cambiare già in questa prima fase l’accusa ipotizzata a suo carico.