Si indaga per omicidio colposo plurimo e si vagliano le condizioni di sicurezza in cui lavoravano gli operai. Gli uomini della Scientifica sono ancora a lavoro sia in laboratori che sulla nave, e gli interrogatori dei testimoni proseguono ad oltranza, Sono queste le novità salienti che trapelano al momento sull'inchiesta in corso, condotta dal Pm Federica Rende e dall'aggiunta Giovannnella Scaminaci. Il sostituto in mattinata ha incontrato sia i Ris che gli uomini della Capitaneria di Porto, e chiesto a loro di approfondire alcuni aspetti specifici.
I carabinieri della Scientifica e i Vigili del Fuoco stamane hanno effettuato un altro sopralluogo sulla Sansovino, e si sono calati nuovamente nella sala sentina dove il boccaporto, inspiegabilmente aperto, potrebbe essere stato la causa dell'incidente. Prende corpo infatti l'ipotesi che proprio da lì sia passato il gas che ha investito i marittimi impegnati nelle operazioni di pulizia. Il magistrato si è affidato ad un medico legale perché riferisca con certezza su qual è il livello di tossicologicità del gas inalato dai marinai, sul corpo dei quali è stato disposto un prelievo di tessuto.
Alla Capitaneria di Porto, invece, il compito di tracciare la trafila delle responsabilità affidate ai vari uomini che si occupavano della Sansovino, ascoltando tutti i marittimi che si trovavano a bordo e a terra ieri, e tutte le persone alle qual era affidato il compito di certificare la sicurezza del natante. Ancora poco chiari alcuni particolari di non poco conto, a cominciare dalla circostanza che gli addetti alla manutenzione nel locale sentina non avrebbero dovuto entrare.
Al vaglio anche gli audio registrati nella zona del molo, e durante le operazioni di soccorso. Non è da escludere che già nelle prossime ore siano staccati i primi avvisi di garanzia, in vista dei rilievi tecnici irripetibili.
Intanto le famiglie dei marittimi e i sindacati puntano il dito proprio sulle condizioni di sicurezza della Sansovino, in servizio da quasi 30 anni, recentemente acquistata dal gruppo Caronte dalla Siremar. Il Gruppo ha chiarito che il mezzo non era ancora entato in servizio proprio per effettuare gli interventi di manutenzione e riammodernamento, recentemente completati, e che le operazioni di pulizia costituivano l'ultima fase di tali operazioni.
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