Da più di tre anni è un servizio ridotto ad appena 4 corse giornaliere e, nel corso della prossima estate, se ne profila persino la sospensione. Il futuro della Metroferrovia, però, potrebbe essere diverso e soddisfare, finalmente, gli obiettivi per i quali è stata realizzata. Finora, si è trattato solo di uno spreco di denaro pubblico, ma col nuovo contratto di servizio tra Regione e Trenitalia, che è vicino alla firma, si spera possa rinascere. Questo, almeno, l’obiettivo dell’amministrazione comunale, che prosegue l’interlocuzione con le altre parti in causa per ottenere un servizio degno di questo nome.
Se n’è discusso anche ieri, a Palermo, dove la nostra città era rappresentata dal direttore generale dell’Atm, Giovanni Foti, e dall’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola. Di ufficiale ancora nulla, ma “le aspettative sono diverse rispetto al passato – afferma Cacciola -. Prima eravamo lasciati andare a noi stessi, adesso c’è dietro un sostegno molto importante sia regionale sia nazionale. Sono stati, infatti, condivisi gli obiettivi comuni, soprattutto nelle città metropolitane, dove può esserci un impegno anche progettuale da parte di Fs, per migliorare il loro servizio e far sì che si riduca l’uso delle autovetture private”.
Insomma, per muoversi all’interno della stessa città si può utilizzare il treno, così come già accade in molte realtà italiane e così come può avvenire lungo i 15 chilometri e 350 metri di linea ferrata tra Giampilieri, alla periferia sud, e la Stazione Centrale. Un percorso più sicuro, tranquillo ed economico, considerati i costi di carburante e parcheggio.
Per farlo, però, è necessario che esista un servizio di qualità, quello che finora non c’è mai stato. “Intendiamo ad alta frequenza – spiega Cacciola – e con una tempistica chiara. Un treno ogni ora e, nelle fasce tra le 6 e le 8.30 e tra le 13 e le 15, nelle due direzioni, ogni mezz’ora. Su questo dobbiamo coordinare i servizi Atm in corrispondenza, in modo tale da consentire l’interscambio in tempi ragionevoli e dare all’utente la certezza di poterne usufruire agevolmente”. Altra condizione fondamentale è il biglietto integrato fra Trenitalia e Atm. “E’ necessario un contributo regionale più ampio perché un biglietto non può costare 3 o 4 euro, fermo restando che comunque non costerà neanche solo come un biglietto Atm”.
La richiesta è di 20 coppie di corse giornaliere, dieci volte quelle attuali e più del doppio delle 9 con le quali il servizio partì per tre mesi nel 2009, prima di essere sospeso a causa dell’alluvione di Giampilieri e riattivato solo un anno dopo.
“All’interno dell’attuale contratto di servizio – conclude l’assessore – probabilmente non è possibile raggiungere tali livelli ma il tentativo è quello di implementarlo, visto che anche gli intendimenti della Regione sono nella stessa direzione della nostra proposta. Bisogna vedere come risponderà il Governo nazionale a quest’esigenza di cambiamento reale. Tutto dovrebbe chiarirsi nell’arco di un mese”.
(Marco Ipsale)