Quante volte abbiamo registrato segnalazioni ignorate provenienti dai quartieri? E, del resto, come far fronte ad ogni buca che si apre o ad ogni lampione che si rompe a Giampilieri piuttosto che a Orto Liuzzo? In un Comune come Messina, 55 chilometri di sviluppo costiero da un capo all’altro, il ruolo delle circoscrizioni dovrebbe assumere un peso importante. Oggi non è così, perché i quartieri possono solo limitarsi a fornire delibere di indirizzo per l’operato dell’amministrazione comunale. Delibere che a volte sono accolte ed hanno un seguito, ma che spesso sono ignorate per mancanza di soldi, tempo, uomini e mezzi.
E dire che la Regione prevede proprio l’assegnazione di competenze specifiche alle circoscrizioni, ma i Comuni non hanno mai applicato la legge. L’istituzione delle tre città metropolitane è l’occasione per far sì che quanto previsto venga finalmente attuato, riattivando e istituzionalizzando il coordinamento delle circoscrizioni siciliane. Questo lo scopo dell’incontro tra i presidenti delle circoscrizioni di Messina, Palermo e Catania, che si è svolto nella sede del IV quartiere, in via dei Mille: Poi, tramite l’Anci, il coordinamento potrebbe partecipare alla stesura della proposta di legge sulle città metropolitane, attualmente allo studio della Regione siciliana.
“Abbiamo riattivato il coordinamento nato qualche anno fa a Catania – ha spiegato il “padrone di casa”, il presidente della IV circoscrizione, Francesco Palano Quero -, con l’intento di istituzionalizzare un rapporto tra le tre città che hanno le circoscrizioni e mettere in rete e a frutto le nostre esperienze amministrative, diventando un interlocutore istituzionale credibile per la Regione all’atto della stesura della nuova legge su città metropolitane. Una legge che ha già avuto due versioni, la prima è stata ritirata e la seconda è allo studio e dovrà andare in commissione all’Ars. Chiederemo audizione al presidente della Regione, all’assessore alle autonomie locali ed al presidente della commissione Affari Istituzionali. Abbiamo ottenuto anche la disponibilità ad incontrarci da parte del segretario generale dell’Anci, Mario Alvano, per sottoporre un documento che elaboreremo sulla base delle linee guida che ci siamo dati oggi. L’obiettivo è quello di dare servizi migliori ai cittadini e questo può avvenire dando competenze ai quartieri su diversi settori, in particolare quello delle manutenzioni. E’ quanto la normativa siciliana prevede, ma non è mai stato attuato”.
I presidenti delle sei circoscrizioni cittadine hanno partecipato anche ad un altro incontro, non meno importante, con l’assessore all’ambiente, Daniele Ialacqua, e con i dirigenti di Messinambiente e Ato 3. Ialacqua aveva chiesto ai quartieri segnalazioni in base allo stato di gravità e urgenza, ma per mancanza di uomini e mezzi sono stati effettuati solo degli interventi a macchia di leopardo. Sono state così concordate nuove azioni anche per ciò che concerne le potature (vedi pure articolo a parte). In attesa dell’avvio dei “cantieri servizio”, a partire da lunedì prossimo due squadre di MessinAmbiente e Ato 3 inizieranno nuove operazioni di pulizia, partendo dalle periferie. Via quindi nel primo e nel sesto quartiere, successivamente nel secondo e nel quinto, infine nel terzo e nel quarto.
Programmati anche gli interventi di pulizia dei canali di scolo e dei tombini. Le attività di sistemazione, avviate lo scorso 3 ottobre, si sono rese necessarie per ottimizzare lo stato dei tombini, che non sono più in grado di accogliere le acque piovane. Dopo alcuni interventi di caratterizzazione dei materiali e di messa a punto del sistema, grazie all'intervento di Messinambiente, sono stati puliti la scorsa settimana i tombini di via Santa Cecilia bassa accanto all'ex macello, di Corso Cavour nei pressi villa Mazzini, di via Garibaldi, nel tratto compreso tra la Prefettura e via San Liberale, e di viale Regina Elena, nei pressi dell'incrocio con la via San Licandro. In totale sono stati puliti complessivamente circa 120 tra griglie e tombini e conferiti in discarica, con 15 viaggi, 800 chili di materiale di media, per un totale di circa 12mila chili.
(Marco Ipsale)