“L’arte non è l’inutile creazione di cose che svaniscono nel vuoto, ma è una forza che ha un fine, e deve servire allo sviluppo e all’ affidamento dell’anima”, così spiegava l’arte Kandinsky. Una concezione che Antonio Presti ha fatto propria e che ha cercato di trasmette ai giovani studenti dell’Istituto Quasimodo che ha incontrato.
L’incontro con il Presidente della Fondazione Fiumara d’Arte si è svolto mercoledì mattina presso la nuova Sala Conferenze dell’Istituto, inaugurata per l’occasione. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Spazio Gazzi Arte” che oltre alla realizzazione di un laboratorio di ceramica e di scultura, ha coinvolto gli studenti nella realizzazione dei murales presenti sul muro di recinzione attorno all’istituto scolastico.
“Antonio Presti – ha esordito il preside Pietro La Tona nel presentarlo – è un mecenate così come anticamente inteso. Non un mero finanziatore di opere ma un promotore culturale. Da sempre è convinto che sia quasi un dovere etico offrire il Bello, perché ciò che è Bello genera altro Bello”.
L’incontro è stato programmato e organizzato dal Preside e dai docenti con l’obiettivo di allagare gli interessi e gli orizzonti degli studenti che frequentano la scuola. Studenti che si sono resi protagonisti dell’incontro incalzando di domande Presti, soprattutto sul concetto di Arte e Bellezza, ma anche su alcuni episodi della sua vita come i tre attentati mafiosi che ha subito negli anni. In particolare Presti ha spiegato come agli attentati mafiosi abbia risposto con la denuncia, ma soprattutto dando vita all’opera d’arte che non volevano che fosse realizzata.
Le domande degli studenti hanno permesso a Antonio Presti di chiarire come la Bellezza, che per sua costituzione è nutrimento dell’anima, possa diventare un nutrimento fisico grazie all’economia che può attivare e addirittura diventare nelle zone più degradate l’alternativa alla malavita. Inoltre, il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte ha ribadito come solo puntando sulla differenza si potrà debellare il mortale annientamento della omologazione che specie il potere politico alimenta facendo leva su tv, internet, che scientemente guidano le masse verso il nulla.
L’incontro si è concluso con l’intervento del curatore del progetto Spazio Gazzi Arte, Saverio Pugliatti, che ha ricordato come Antonio Presti abbia dedicato tutto se stesso all’arte.