L'incontro è stato un'occasione per un confronto diretto tra i rappresentanti del territorio e la deputazione regionale. "Su questioni tanto delicate come ospedale e inceneritore ci saremmo aspettati meno cautela e impegni più chiari, in linea con quanto promesso in campagna elettorale" – ha dichiarato il Movimento città aperta – "ribadiamo la nostra contrarietà all'inceneritore, e chiediamo che venga difeso nelle sedi opportune il piano paesaggistico, oggetto di numerosi ricorsia questo proposito, l'amministrazione Materia valuti l'opportunità di affiancare, al legale già nominato, la figura di un amministrativista. Ci si adoperi inoltre per raggiungere i livelli di raccolta differenziata previsti dalla legge e dal piano rifiuti in vigore, al fine di non dare alibi a chi giustifica la necessità dell'inceneritore ricollegandola proprio alle basse percentuali di differenziata in Sicilia".
In Consiglio si è poi discusso della riorganizzazione della rete ospedaliera, che ha fortemente penalizzato il nosocomio barcellonese. "La nostra missione è quella di ricostruire sulle macerie della precedente gestione fallimentare del settore, fuori da logiche clientelistiche che penalizzano il territorio" – ha dichiarato il deputato di "Diventerà bellissima", Pino Galluzzo, neo designato in commissione Sanità – "l’ospedale di Barcellona è l’esempio più eclatante: svuotato, depotenziato, morto. Cerchiamo di farlo rinascere e di difendere il Pronto soccorso, ma siamo arrivati a questo punto a causa delle decisioni di un asse politico che non ha tutelato l’interesse delle comunità".
Sulla questione inceneritore, Galluzzo lancia inoltre una
provocazione: "Va ricordata la timidezza di taluni ambientalisti, che non hanno protestato quando il governo regionale in sede di procedura VIA/AIA non ha espresso alcun parere contrario, come va ricordato che il sindaco di Milazzo non ha voluto il referendum consultivo" – ha dichiarato il deputato, riprendendo i temi trattati nell'
incontro di venerdì a Milazzo – "adesso la sede delle decisioni è il governo nazionale: a nessuno venga in mente, per fare campagna elettorale, di rigirare la palla all’attuale governo regionale, che per legge nulla può in termini di azioni concrete al fine di bloccare la realizzazione dell’impianto".