Stipendi che mancano da mesi e mesi, in qualche caso “solo” da cinque, in altri addirittura si parla di retribuzioni non percepite da 36 mesi. Poi strutture che funzionano e si fanno carico di spese di affitto, altre che pur non erogando alcun servizio occupano locali a discapito di altri. Sono solo alcuni dei problemi che riguardano le Ipab messinesi e che oggi sono stati al centro di un incontro che si è svolto in Prefettura. Un incontro nato dalla necessità di approfondire la problematica degli Istituti di Beneficenza della Provincia di Messina e per chiedere alla Prefettura di attenzionare il fenomeno. A sollecitarlo la Funzione Pubblica della Cisl che ha spiegato che malgrado i tanti solleciti, incontri, le diffide, i dossier, l'Assessorato Regionale alla Famiglia e le Amministrazioni Locali non hanno ancora assunto le decisioni di competenza per mettere ordine in questo settore. I segretari del sindacato Calogero Emanuele ed Enza Ruggeri si sono riuniti con il Capo di Gabinetto Romano e una rappresentanza dei lavoratori di alcune Ipab messinesi e hanno chiesto prima di tutto sinergia tra sindaci, Prefettura, Regione, parti sociali per affidare alle Ipab della provincia di Messina un ruolo propositivo e costruttivo che dia un futuro e una speranza ai lavoratori e alla collettività.
“Non può bastare il disegno di legge per un riordino complessivo che in questi giorni è stato presentato – affermano Emanuele e Ruggeri – è necessario che i sindaci di riferimento, la Prefettura e il Presidente Crocetta, decidano cosa fare. Ricordiamo, ancora una volta, che si tratta di strutture che potrebbero essere accreditate come Residenze Sanitarie Assistite, che potrebbero svolgere servizi di natura socio-assistenziali, che potrebbero fornire servizi per le comunità locali e per conto della Pubblica Amministrazione, utilizzando per fini istituzionali i locali come scuole provinciali, uffici pubblici e altro”. Sottolineando anche che, tra le tante anomalie, molte Ipab, nonostante i Consigli d’Amministrazione siano regolarmente costituiti e siano proprietari d’immobili, non erogano alcun servizio mentre altre che erogano servizi sono costrette ad avere locali in affitto.
La Cisl Funzione Pubblica ha chiesto che l’Assessorato regionale alla Famiglia, tramite la Prefettura, monitori, controlli e, nel caso in cui dovesse essere necessario, eserciti il potere sostitutivo su tutte le Ipab del territorio messinese facendo uno screening chiarificatore tra quelle attive, quelle dormienti e quelle morenti. (Francesca Stornante)