Leggendo il verbale della riunione, giustamente e fortunatamente convocata dal prefetto Maria Carmela Librizzi, emergono particolari inquietanti sullo stato delle due autostrade, A/18 e A/20, finite all’ordine del giorno dopo l’ennesimo incidente mortale delle scorse settimane. Si scoprono carenze che vanno ad aggiungersi a quelle emerse finora e si comprende come le voragini non siano soltanto quelle lungo i due assi viari. In questo terrificante contesto s’inserisce la diatriba tra l’assessore regionale ai trasporti Falcone e il governo nazionale in merito ai lavori che non possono essere avviati perché bloccati da mancate autorizzazioni al Ministero. Mentre Regione e governo litigano a Messina scopriamo, per dirne solo una, che ci sono gallerie non dotate di estintori e di segnaletica d’emergenza.
Ma torniamo alla nuova riunione voluta dal prefetto per mantenere accesi i riflettori e vigilare il più possibile sugli interventi da fare.
Presenti al Palazzo del governo, il Sindaco della Città Metropolitana De Luca, dirigenti del Dipartimento Regionale dei Trasporti e dell’ Ufficio Ispettivo di Catania per la vigilanza sulle concessionarie autostradali, il DG del Cas Salvatore Minaldi, il Responsabile del Servizio SUES 118, il Dirigente della Polizia Stradale e rappresentanti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, dell’A.S.P. e della Protezione Civile.
L’incontro è servito ad approfondire una situazione gravissima ed individuare le criticità e le priorità a tutela della sicurezza stradale e dell’utenza.
“Non siamo qui per trovare imputati o responsabili– ha dichiarato il prefetto Maria Carmela Librizzi– ma per individuare responsabilmente le situazioni di maggiore criticità che presentano aspetti di più grave pericolo al fine di stabilire la priorità degli interventi da porre in essere nell’immediato, avendo contezza, nel contempo, delle risorse finanziarie a disposizione e dei tempi di realizzazione “.
Il Prefetto ha chiesto al Consorzio Autostrade una relazione dettagliata su ogni singolo intervento in programma e nel contempo anche un cronoprogramma dei lavori che indichi sia l’urgenza che la tempistica ed i finanziamenti previsti.
Il Direttore del CAS ha precisato che nei prossimi giorni sarà trasmesso al Ministero dei trasporti il programma operativo 2019, con relativo cronoprogramma, che individua tutti gli interventi da attuare per mettere in sicurezza il patrimonio autostradale. Ha evidenziato come siano previsti 9 progetti di intervento sulle A/18 ed A/20 per 121 milioni di euro ma di ben 6 si attende la valutazione tecnica del Provveditorato Opere Pubbliche. Gli altri 3 sono in fase di redazione progettuale da parte del CAS. Gli interventi riguardano opere di carattere strutturale, quali il rifacimento del manto stradale unitamente alla realizzazione dei guad-rail, rivisitazione degli impianti elettrici e riattivazione dei pannelli di segnalazione visiva. Ci sono inoltre altri 35 milioni di euro per lavori di manutenzione ordinaria.
Il Dg Minaldi ha di fatto confermato quanto dichiarato dall’assessore regionale Falcone a proposito del “Ministero delle Infrastrutture che sta bloccando da tre mesi ben cinque progetti del Cas: la pavimentazione da 24 milioni di euro dell’A18, la pavimentazione dell’A20 da 22 milioni, i bypass da 6 milioni di euro, il progetto da 9 milioni per i pannelli a messaggistica variabile e pure la frana di Letojanni, progetto da 20 milioni che ci hanno fatto cambiare per ben cinque volte. Progetti bloccati al Provveditorato per le opere pubbliche che da mesi si trova decapitato in attesa che il ministro nomini il successore del presidente Donato Carlea”.
Paradossalmente durante la riunione in prefettura il rappresentante del Ministero delle Infrastrutture ha sottolineato l’esigenza che il Cas svolga verifiche tecniche di sicurezza, con specifiche indagini e monitoraggio delle opere strutturali. Minaldi ha assicurato che le situazioni di criticità sono costantemente monitorate. In particolare a preoccupare è il Viadotto Buzza sulla Messina-Palermo, che presenta particolari criticità e quanto prima saranno presi provvedimenti di sicurezza.
Il Prefetto, di fronte alla conferma di una situazione particolarmente grave ha ribadito la necessità di interventi immediati e prioritari.
In particolare, con riferimento all’attività del Nucleo tecnico di valutazione (Vigili del Fuoco, CAS, Protezione Civile Regionale, Città Metropolitana, A.N.A.S., ASP, SUES 118, Polizia Stradale) che ha il compito di esaminare le criticità accertate all’interno delle gallerie è emersa la necessità di dotare tempestivamente le gallerie di estintori e di segnaletica di emergenza. Su questo specifico aspetto il Direttore Generale ha assicurato interventi immediati, il che vuol dire che al momento non ci sono…..
E’ stata nuovamente sottolineata l’importanza delle pianificazioni di emergenza, sia interna alle gallerie, che esterna poiché finora l’unico piano d’emergenza esterna è stato predisposto per la galleria di Giardini.
Asp e Sues 118 hanno evidenziato la necessità che vengano creati appositi by pass per garantire il tempestivo intervento dei mezzi di soccorso sul luogo dell’incidente. La Polstrada infatti ha sottolineato (leggi qui) come ad esempio sull’A/18 non vi siano vie d’accesso (e di fuga) e in caso di emergenza i mezzi della Protezione civile, dovrebbero volare…..per raggiungere tempestivamente il luogo dell’emergenza.
Se mai ve ne fosse stato il bisogno il vertice in prefettura ha confermato tutti i timori espressi in questi mesi e che stanno portando ad una mobilitazione dei cittadini (leggi qui).
Lo stesso De Luca, a fine riunione, ha commentato: “Nel 2018 si sono registrati 617 incidenti stradali (3 mortali !) sulla A 18. Oltre 150 milioni di euro disponibili per la messa in sicurezza della A18 ed A 20 fermi nei cassetti della burocrazia da troppi anni. Dobbiamo dare atto che da aprile 2018 si è cambiata impostazione ma dobbiamo velocizzare i tempi”.
617 incidenti stradali nel solo asse Messina-Catania in un anno equivalgono a due incidenti al giorno. Basterebbero solo questi dati per scatenare la rivolta.
E la rivolta diventa doppia se pensiamo che lungo due autostrade che non hanno telecamere lungo il percorso, manutenzione zero, sicurezza zero, Polstrada senza ponti radio, gallerie senza piani d’emergenza e senza segnaletica ed estintori, NOI PAGHIAMO ANCHE IL PEDAGGIO.
Rosaria Brancato