cronaca

Indagine sul Consorzio rete fognante Taormina, Caudullo non doveva essere sospeso

Giuseppe Caudullo non doveva essere sospeso. Lo stabilisce il Collegio dell’Appello di Messina (presidente Micali) che accogliendo l’appello dell’avvocato Corrado Rizzo, ha disposto la revoca delle sospensioni per l’ex dirigente comunale dell’area finanziaria del Comune di Taormina, coinvolto negli accertamenti della Procura di Messina sul Consorzio rete fognante dell’Alcantara. L’inchiesta, sfociata nel maggio scorso alle misure cautelari per 4 persone, ipotizza una serie di casi di corruzione e altri reati nella gestione del Consorzio. Caudullo era nel frattempo andato in pensione e proprio il presupposto che non può reiterare il reato, non avendo più qualifiche, è a fondamento del provvedimento del Collegio, che ha revocato la sospensione dall’attività lavorativa disposta a maggio scorso.

Inchiesta chiusa

Intanto la sostituta procuratrice Roberta La Speme, titolare dell’inchiesta sotto la guida del procuratore capo Antonio D’Amato, ha avvisato tutti gli indagati che gli accertamenti sono arrivati al capolinea. Il provvedimento di chiusura delle indagini conferma in sostanza le ipotesi accusatorie sollevate dalla Procura di Messina, che ora andranno al vaglio del giudice per le indagini preliminari.

L’inquinamento e gli affidamenti sospetti

E’ stata la denuncia di uno degli addetti dell’ente a dare il via all’inchiesta di Polizia e Guardia di Finanza, che hanno analizzato i lavori affidati dal Consorzio, dopo il sequestro dell’impianto per inquinamento nel 2021, e i rapporti tra i dirigenti e le ditte incaricate. Il sospetto, sollevato anche dalla denuncia di una persona interna all’ente e suffragato, secondo l’Accusa, dalle intercettazioni, è che per gli affidamenti i dirigenti abbiano incassato dei favori. Al vaglio anche le responsabilità negli episodi di inquinamento dell’Alcantara dovuti al mal funzionamento dell’impianto.

Tutti gli indagati

Anche l’elenco delle persone coinvolte resta quello iniziale: oltre a Caudullo, Sebastiano Sgroi della ditta Edil Naxos, l’imprenditore messinese Angelo Oliveri e  Oscar Alberto Ayma, dirigente dell’area tecnica, l’ex sindaco di Taormina Mauro Passalacqua, che negli anni scorsi sollevò dubbi sui lavori, Patrizia Savio, rappresentante legale della ditta Echo Beach, il taorminese Francesco Cipolla, Antonino Culoso di Castelmola, Orazio Luigi De Maria di Giardini Naxos, Fabio Maccarrone di Piedimonte Etneo, Veronica Spoto di Gaggi, Giuseppe Sterrantino di Fiumefreddo, Giovanni Taliò di Taormina.

Adesso i legali possono visionare per intero gli atti del Pubblico Ministero e decidere la strategia difensiva. Impegnati gli avvocati Giuseppe Valentino, Alfio Ardizzone, Tommaso Calderone, Fabio Cosentino, Sandra Crisafulli, Marco Cutuli, Giusy Costa, Concetta Crupi, Gianluca Currò, Giuseppe Carrabba, Cettina Fasolo, Elena Florio, Andrea Freni,